tag:blogger.com,1999:blog-53894623019138549822024-03-14T08:24:34.980+01:00Una Nutrizionista in Cucina Sono una Biologa Nutrizionista di professione e di passione. Cambiare alimentazione è il primo passo per iniziare a stare meglio e perdere peso definitivamente. Spesso però non sappiamo cosa, come e quanto mangiare, e finiamo per cucinarci piatti “da dieta”, poco gustosi ed appaganti. Con questo blog voglio entrare nelle vostre cucine ed aiutarvi a preparare piatti appetitosi e salutari, con ricette semplici ma sfiziose, informazioni nutrizionali, pratici consigli ed i miei semplici pensieri.Dott.ssa Valentina Vitihttp://www.blogger.com/profile/03626575646031772926noreply@blogger.comBlogger163125tag:blogger.com,1999:blog-5389462301913854982.post-4111080917668242502017-10-24T22:48:00.000+02:002017-10-24T22:52:11.467+02:00Il Melograno contro il Cancro<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-1IQF4YXef-E/We95K9tD6WI/AAAAAAAACEs/q313InKFutIdNh4aHU5mjAF7eJfbJwQaACLcBGAs/s1600/pomegranate-1028703_1920.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1067" data-original-width="1600" height="266" src="https://3.bp.blogspot.com/-1IQF4YXef-E/We95K9tD6WI/AAAAAAAACEs/q313InKFutIdNh4aHU5mjAF7eJfbJwQaACLcBGAs/s400/pomegranate-1028703_1920.jpg" width="400" /></a></div>
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Finalmente anche noi a casa abbiamo il nostro estrattore! Ho approfittato del compleanno della mia mamma per regalargliene uno a bassi giri (45 al minuto), che estrae a freddo e a basso consumo energetico.</div>
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L'abbiamo subito messo in funzione ottenendo un estratto da un melograno preso direttamente dal nostro giardino. Rispetto all'acquisto dei succhi già pronti, l'estratto è sicuramente più economico, soprattutto appunto se siamo noi a coltivarlo, oltre ad avere la garanzia di nessuna aggiunta di conservanti e di zuccheri. </div>
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Ma quali sono le proprietà del Melograno? E' un tipico frutto autunnale e diversi studi scientifici ne mostrano effetti antidepressivi, ipoglicemizzanti, ipocolesterolemizzanti, ansiolitici e anticoagulanti. E' ricco di <i>molecole antiossidanti</i> e di <i>polifenoli</i>, tra cui spicca <b>l'acido ellagico</b>, un antiossidante fenolico che la flora batterica trasforma in metaboliti noti con il nome di urolitine; l'acido ellagico è contenuto in modo particolare nella buccia oltre che nei semi. </div>
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E' ampiamente studiato per la sua capacità di inibire la proliferazione di cellule tumorali e di indurne la morte per apoptosi. Diversi esperimenti in vitro hanno mostrato la capacità dell'acido ellagico di <b>inibire la proliferazione di cellule tumorali di mammella, vescica, cervice, prostata e di cellule leucemiche</b>, attraverso diversi meccanismi molecolari. Inoltre stimola le difese immunitarie ed è un valido rimedio contro la diarrea grazie alla presenza di tannini così come il tè e l'uva nera.</div>
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-evVYL5YcdVM/We96zuxCwYI/AAAAAAAACE8/aHDPlMcgie4QhdJVMEpVZdAhaHvqIQIYwCEwYBhgL/s1600/zucchini-1822165_1920.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1067" data-original-width="1600" height="211" src="https://3.bp.blogspot.com/-evVYL5YcdVM/We96zuxCwYI/AAAAAAAACE8/aHDPlMcgie4QhdJVMEpVZdAhaHvqIQIYwCEwYBhgL/s320/zucchini-1822165_1920.jpg" width="320" /></a></div>
Possiamo consumarlo come succo da estrazione ma dobbiamo fare attenzione a non esagerare con la quantità assunta, poiché<i> 100 g di melograno contengono circa 16 g di zuccheri</i>. In <a href="https://unanutrizionistaincucina.blogspot.it/2017/07/centrifugati-estratti-frullati.html" target="_blank">questo articolo</a> di qualche tempo fa, vi avevo descritto ampiamente gli accorgimenti da seguire per ottenere estratti e centrifugati troppo ricchi di zuccheri semplici.<br />
Possiamo consumare tranquillamente il melograno ma nelle opportune quantità, sia come estratto abbinandolo a delle verdure oppure diluendolo con un poco di acqua; lo possiamo utilizzare per arricchire un piatto di insalata o di verdure crude, oppure aggiungendo un cucchiaio di chicchi nello yogurt della colazione. </div>
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Se state assumendo farmaci come anticoagulanti, antipertensivi o antidepressivi attenzione a non abusarne e consulate eventualmente il vostro medico.</div>
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-SN0GlwTMhOQ/We96yRYQ7gI/AAAAAAAACE4/mUBg-3byLMA468-I6an4Pmqi6-nJ53eiwCEwYBhgL/s1600/new-years-eve-1935151_1920.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1067" data-original-width="1600" height="211" src="https://4.bp.blogspot.com/-SN0GlwTMhOQ/We96yRYQ7gI/AAAAAAAACE4/mUBg-3byLMA468-I6an4Pmqi6-nJ53eiwCEwYBhgL/s320/new-years-eve-1935151_1920.jpg" width="320" /></a></div>
FONTI<br />
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<div style="background-color: white; color: #1d2129; display: inline; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; margin-top: 6px;">
<a href="https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26881853" target="_blank">https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26881853</a><br />
<a href="https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25647396%20https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26920266" target="_blank">https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25647396 </a></div>
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<div style="background-color: white; color: #1d2129; display: inline; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; margin-top: 6px;">
<a href="https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25647396%20https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26920266" target="_blank">https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26920266</a><br />
<a href="https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25284475" target="_blank">https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25284475</a><br />
<a href="https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24804028" target="_blank">https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24804028</a></div>
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Dott.ssa Valentina Vitihttp://www.blogger.com/profile/03626575646031772926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5389462301913854982.post-75289691791232447042017-10-09T12:04:00.001+02:002017-10-09T12:43:47.324+02:00Programmiamo la Spesa per Ottimizzare i Tempi<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-Jyyd59M308s/Wdd8w2-beOI/AAAAAAAAB5I/aFlGeFOAsF4aeufFFPfexr0t1sxSZej0QCLcBGAs/s1600/22008479_1503407693077486_9093666824399009244_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="354" height="400" src="https://2.bp.blogspot.com/-Jyyd59M308s/Wdd8w2-beOI/AAAAAAAAB5I/aFlGeFOAsF4aeufFFPfexr0t1sxSZej0QCLcBGAs/s400/22008479_1503407693077486_9093666824399009244_n.jpg" width="282" /></a></div>
<div class="text_exposed_root text_exposed" id="id_59d77c73057a09748695849" style="display: inline;">
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<div class="text_exposed_root text_exposed" style="display: inline; font-family: inherit;">
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<span style="font-family: inherit;">Durante la settimana i nostri impegni quotidiani, la casa, il lavoro e la famiglia ci mettono a dura prova e tra ritmi veloci, incastri, impegni ed appuntamenti, il rischio che si corre è che la sera si rientri a casa senza avere nulla di pronto per la cena. Molto </span>probabilmente<span style="font-family: inherit;"> il frigo sarà privo di cibi freschi, come ad esempio le verdure e gli ortaggi,</span><span class="text_exposed_show" style="display: inline; font-family: inherit;"> ma anche carne o pesce,</span> essendo cibi che in genere hanno te<span class="text_exposed_show" style="display: inline; font-family: inherit;">mpi di conservazione più brevi. </span><span style="font-family: inherit;">La busta di insalata già pronta, gli affettati, il pesce in scatola o i formaggi, diventano la scelta quasi necessaria oltre che comoda e rapida, ma per condurre un'alimentazione sana e varia, che ci apporti tutti i nutrienti di cui abbiamo bisogno tra cui vitamine, sali minerali ed antiossidanti, dovremmo cercare di non farci mancare mai cibi freschi, poco conservati, non trattati e senza eccesso di sale. </span><br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="text_exposed_show" style="display: inline; font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit;">Come fare allora? Non certo è pensabile di andare tutti i giorni al supermercato o in pescheria o dal fruttivendolo. Potremmo imporcelo per un certo periodo, ma i tempi stretti ci stresserebbero troppo e ben presto torneremo alle nostre abitudini più veloci. Una soluzione alternativa potrebbe essere quella di programmare in anticipo un <i>menù settimanale</i> per tutta la famiglia o per noi stessi, così da poter </span><span style="font-family: inherit;">stillare ogni settimana <b>una lista della spesa domestica</b>. </span></span><br />
<span style="font-family: inherit;">In questo modo il Lunedi o il fine settimana in cui probabilmente avremo più tempo per dedicarci agli impegni domestici, potremmo acquistare tutto l'occorrente senza rischi di spreco o di farci trovare senza gli ingredienti giusti quando oramai la fame serale sarà arrivata.</span><span style="font-family: inherit;"> </span></div>
<span class="text_exposed_show" style="display: inline; font-family: inherit;">
</span>
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<span class="text_exposed_show" style="display: inline; font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit;">Ecco allora qualche piccolo accorgimento per agire di anticipo:</span></span></div>
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<ul><span class="text_exposed_show" style="display: inline; font-family: inherit;">
<li>per le verdure che richiedono la cottura, <i>prepararle prima lessandole o cuocendole al vapore</i> (10 minuti in poca acqua sono più che sufficienti); per le crude, potremmo <i>centrifugare un quantitativo maggiore di insalata</i> una volta pulita e lavata bene, così da tenerla in frigo già pronta per più giorni; gli scarti delle verdure (es.gambi di cavoli o broccoli) potrebbero essere riutilizzati per ottenere vellutate o minestroni che necessiteranno soltanto di una rapida riscaldata prima del loro consumo.</li>
<li>per cuocere pesce, carne o uova in padella non si supera il tempo di una doccia o di una chiacchiera con la famiglia per il resoconto della giornata, mentre le cotture in forno possono essere avviate in parallelo ad altre attività domestiche. </li>
<li>procuratevi validi alleati in cucina, che vi consentiranno di abbattere i tempi di cotture, se credete che possano esservi utili, come la pentola a pressione o pentole elettriche.</li>
</span></ul>
</div>
<span class="text_exposed_show" style="display: inline; font-family: inherit;">
</span></div>
</div>
Dott.ssa Valentina Vitihttp://www.blogger.com/profile/03626575646031772926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5389462301913854982.post-1574723586522615932017-09-27T11:32:00.000+02:002017-09-27T11:44:34.798+02:00Il Miglio Indiano e le sue Proprietà Nutraceutiche <div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-RdnlyLC7g1U/WckIdrugyuI/AAAAAAAABxg/JBsTva0-Ht8yhFzn9uSqBVMay9iKHZ6MQCLcBGAs/s1600/miglio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="960" height="266" src="https://3.bp.blogspot.com/-RdnlyLC7g1U/WckIdrugyuI/AAAAAAAABxg/JBsTva0-Ht8yhFzn9uSqBVMay9iKHZ6MQCLcBGAs/s400/miglio.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Il miglio è un cereale antichissimo, appartiene alla famiglia delle Poaceae (Graminacee), così come la variante </span>di <b>miglio indiano </b>(<i>Eleusine coracana</i>)<span style="text-align: left;"> <i>Finger Millet,</i> cereale tipico delle zone aride dell’Asia e dell’Africa</span><span style="background-color: #eeeeee; font-family: "georgia" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 14.4px; text-align: left;"><span style="background-color: #eeeeee; font-size: 14.4px; text-align: left;">,</span></span> al terzo posto come produzione nelle regioni semi-aride del pianeta, dopo il sorgo e il miglio perlato<span style="background-color: white; color: #666666; font-family: "istokwebregular" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13px; text-align: left;">.</span> Costituisce un alimento base per le persone che vivono in terre marginali e con limitate risorse economiche, in quanto un raccolto può crescere su terreni ostili ad alte altitudini e può facilmente sopportare la siccità e le condizioni saline, richiedendo piccole irrigazioni ma mantenendo comunque rese ottimali. <span style="font-family: inherit;">Viene consumato come <i>chicchi interi, germogliati, tostati o macinati in farina per ottenere torte, dolci e pane</i>. </span><span style="font-family: inherit;">Definito un "super cereale" alle</span><span style="font-family: inherit;"> </span><i style="font-family: inherit;">United States National Academies</i><span style="font-family: inherit;">,</span><span style="font-family: inherit;"><b><span style="background-color: white; color: #3e3d40; font-size: 18px;"> </span>è tra i cereali più nutrienti e possiede una</b></span><span style="font-family: inherit;"><b> densità di micronutrienti superiore a quella di cereali più consumati come il riso e il grano</b>. </span><br />
<span style="font-family: inherit;">In questo articolo vi parlo delle sue proprietà nutraceutiche e dei suoi effetti benefici sulla salute umana; purtroppo è un cereale ancora poco apprezzato e consumato, tanto che molti lo considerano soltanto un alimento per animali.</span></div>
<br />
<span style="color: rgba(0 , 0 , 0 , 0); font-family: "lato" , sans-serif; font-size: 0px;"></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">In particolare il <i>Finger Millet</i> <b>è la fonte più ricca di calcio rispetto ad altri cereali, contenendone un quantitativo superiore di 10 volte a quello di riso, grano o mais e tre volte più di quello del latte</b>. <i>È ricco in ferro e fibre</i>, c<i>ontiene aminoacidi essenziali </i>come la<b> lisina</b> e la <b>metionina</b>, importanti nella salute umana e nella crescita e spesso assenti in molti altri alimenti vegetali. Contiene quantità importanti di <i>acidi grassi polinsaturi </i>come<b> l'acido linoleico</b> e <b>l'acido α-linolenico</b>, importanti per lo sviluppo del sistema nervoso centrale, e </span><span style="text-align: left;">sia vitamine idrosolubili che liposolubili: tiamina, riboflavina, niacina e tocoferoli.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="text-align: left;">Nella tabella sottostante sono mostrate le differenze in contenuto di sali minerali, vitamine e di macronutrienti tra 3 varianti di miglio indiano (<i>finger, pearl e foxtail</i>) e gli altri cereali più comuni come il grano, il riso, il mais, il sorgo, l'avena e l'orzo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="text-align: left;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-zNw8S6y-INk/WckK-lkvdbI/AAAAAAAABxs/ac7eUE9Jk_cQPXgCUxKBbbHQQDu41lV2ACEwYBhgL/s1600/fpls-07-00934-t001.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="873" data-original-width="1215" height="458" src="https://4.bp.blogspot.com/-zNw8S6y-INk/WckK-lkvdbI/AAAAAAAABxs/ac7eUE9Jk_cQPXgCUxKBbbHQQDu41lV2ACEwYBhgL/s640/fpls-07-00934-t001.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="text-align: left;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="text-align: left;">Nonostante i documentati benefici per la salute del miglio, le sue applicazioni nutraceutiche come alimento funzionale sono ancora limitate ma non si può ignorare il suo potenziale nutrizionale e terapeutico e il suo ruolo di cibo funzionale. Vediamone nel dettaglio le proprietà nutraceutiche:</span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<ul>
<li style="text-align: justify;"><b>Antiossidante e anti-aging</b>: i grani di miglio indiano contengono una quantità elevata di composti fenolici (85% di derivati dell'acido benzoico come l'acido gallico, l'acido p-idrossibenzoico, acido vanillico...) mentre il resto della frazione sono derivati dall'acido cinnamico (come l'acido ferulico, l'acido caffeico...) o flavonoidi (quercetina), tutti ad elevata capacità antiossidante. <i>Una dieta in ratti a base di miglio per il 55% ha aumentato le attività di enzimi antiossidanti come catalasi, glutatione perossidasi e glutatione reduttasi</i>. Tuttavia la trasformazione del miglio in seguito a trattamenti termici o idrotermali, la germinazione, la decorticazione o la fermentazione ha visto ridurre generalmente i livelli di polifenoli, con conseguente riduzione della capacità antiradicalica rispetto a quella del miglio non lavorato.</li>
</ul>
<ul>
<li style="text-align: justify;"><b>Antitumorale</b>: il miglio ha una varietà di composti che possono ridurre l'ossidazione cellulare eccessiva e fornire protezione da diversi tipi di tumori. <i>L'acido ferulico è risultato avere un effetto bloccante sulla cancerogenesi indotta in lingua, colon e mammella di ratti</i>, pertanto questo principale componente può agire come un agente naturale chemioterapico antitumorale. Essendo<i> ricco di nitriloside</i> (vitamina B17, una molecola specificamente velenosa solo per la cellula tumorale), i granelli di miglio possono dimostrarsi una fonte efficiente nel curare diversi tipi di cancro e senza alcun effetto collaterale. È stato inoltre riportata una riduzione dell'incidenza del cancro esofageo dal consumo di sorgo e miglio rispetto al consumo di grano o al mais.</li>
</ul>
<ul>
<li style="text-align: justify;"><b>Antidiabetogene</b>: <i>le formulazioni e le preparazioni alimentari a base di miglio mostrano un basso indice glicemico e inducono una minore risposta glicemica</i>. Il consumo di farine contenenti il 30% di miglio, ha significativamente abbassato i livelli di glucosio plasmatico, come conseguenza della digeribilità ritardata mediata dalla fibra alimentare. La presenza di alcuni fattori anti-nutrizionali nelle frazioni del miglio (come i tannini, i fenolici e i fitati) possono anche contribuire a ridurre la risposta glicemica a causa della ridotta digeribilità e assorbimento di amido. Pertanto, il miglio può essere considerato come un ingrediente funzionale per la gestione del diabete e delle complicanze associate.</li>
</ul>
<ul>
<li style="text-align: justify;"><b>Cardioprotettive e antilipidemiche</b>: è stata vista un'incidenza di malattie cardiovascolari minore in comunità che consumano il miglio indiano. <i>Una dieta a base di miglio produce una perossidazione lipidica inferiore</i> e quindi fornisce una preziosa protezione contro gli eventi cardiaci. Ciò è supportato da un recente studio in cui si è visto che una dieta formulata con miglio, è stata in grado di <i>controllare efficacemente il metabolismo lipidico e antiossidante</i> in modelli di ratto che assumevano elevate quantità di colesterolo. La componente di fibra solubile del cereale inoltre ridurrebbe il riassorbimento degli acidi biliari (sintetizzati dal colesterolo) e diminuirebbe il colesterolo LDL. </li>
</ul>
<ul>
<li style="text-align: justify;"><b>Prevenzione di malnutrizione e di disturbi gastrointestinali</b>: in caso di celiachia o gluten sensitivity, l'unico trattamento possibile è una dieta con alimenti senza glutine, compresi riso, mais, sorgo, amaranto, grano saraceno, quinoa e appunto il miglio. Esso può agire come un sostituto del frumento, dato la sua struttura proteica piuttosto simile, ma la natura non glutinosa; <i>è ricco di una miscela di fibre alimentari solubili e insolubili, resistenti alla rottura durante la digestione e che possono prevenire disturbi gastrointestinali, tumori del colon, malattie cardiache coronarie e diabete</i>. A causa del suo elevato contenuto di cellulosa, la fibra insolubile del miglio agisce come lassativo, stimola la mobilità intestinale e previene la stitichezza mantenendo l'acqua nelle feci e promuovendo la peristalsi.<i> Le fibre solubili</i>, d'altro canto, <i>aiutano a lubrificare e lenire un intestino infiammato</i>. Oltre alle fibre, i polifenoli possono ridurre l'infiammazione peptica e presentare caratteristiche anti-ulcerative. Per le persone che soffrono di malnutrizione proteica-energia,<i> è un'ottima fonte di carboidrati (80%) e proteine (7-9%) con aminoacidi essenziali come valina, metionina e triptofano, scarsamente presenti in una dieta vegetariana</i>. Inoltre, sono abbondanti anche i sali minerali e le vitamine. Il consumo di prodotti alimentari derivati dal miglio, data la digestione lenta della quota di carboidrati, può <i>aumentare l'indice di sazietà,</i> <i>ridurre l'eccessiva assunzione di calorie</i> e pertanto <i>promuovere la perdita di peso</i>.</li>
</ul>
<ul>
<li style="text-align: justify;"><b>Prevenzione dell'osteoporosi:</b> il miglio indiano è <i>una fonte di calcio abbastanza buono, fino a 350 mg / 100 g di calcio presente nei semi, che è di 5-10 volte superiore agli altri cereali</i>. In confronto, il latte vaccino che è la fonte comune di calcio per molte persone, contiene in media 112 mg di calcio / 100 g di latte. A differenza del latte, tuttavia, l'assenza del lattosio lo rende una sostanza nutritiva di fonte alternativa facilmente digeribile per i pazienti sensibili al lattosio e per i neonati. Un'elevata assunzione dietetica di calcio naturalmente disponibile, favorisce la prevenzione delle malattie ossee come l'osteoporosi. <i>Pertanto, i prodotti derivati dal miglio indiano (Finger Millet) possono essere utilizzati nello sviluppo della massa ossea nei bambini in crescita, nonché prevenire l'osteoporosi e altri disturbi ossee negli adulti e nell'invecchiamento della popolazione</i>. </li>
</ul>
<div style="text-align: justify;">
La tabella sottostante riassume i nutrienti presenti nel miglio indiano e le rispettive proprietà funzionali e nutraceutiche, con gli opportuni riferimenti scientifici.<br />
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/--7-Tw0tAGQ4/WckWnaXN0LI/AAAAAAAAByA/S2kOKawltnkYYzdf10NJw9OYP84E2oihQCLcBGAs/s1600/fpls-07-00934-t002.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="977" data-original-width="1215" height="514" src="https://4.bp.blogspot.com/--7-Tw0tAGQ4/WckWnaXN0LI/AAAAAAAAByA/S2kOKawltnkYYzdf10NJw9OYP84E2oihQCLcBGAs/s640/fpls-07-00934-t002.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="text-align: left;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: justify;">
In un'alimentazione varia, è importante diversificare le fonti di carboidrati e il miglio, senza glutine e ricco di proprietà, può essere inserito tranquillamente. Ideale in minestre, budini con frutta, creme, fiocchi per la colazione o hamburger e polpette vegetali. </div>
</div>
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://unanutrizionistaincucina.blogspot.it/2016/07/burger-di-miglio-e-lenticchie-al.html" target="_blank">Qui </a> e <a href="https://unanutrizionistaincucina.blogspot.it/2014/06/polpette-di-miglio-e-lenticchie-con.html" target="_blank">qui</a> trovate delle mie ricette passate, mentre per ottenere un muesli fatto in caso guardate <a href="https://unanutrizionistaincucina.blogspot.it/2014/11/muesli-fatti-in-casa-per-una-colazione.html" target="_blank">qui</a>.</div>
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<span style="text-align: left;">FONTE: <a href="http://journal.frontiersin.org/article/10.3389/fpls.2016.00934/full" target="_blank">Front. Plant Sci., 29 June 2016</a></span></div>
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Dott.ssa Valentina Vitihttp://www.blogger.com/profile/03626575646031772926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5389462301913854982.post-57068543007321069532017-09-11T12:39:00.001+02:002017-09-11T12:41:05.816+02:00Orecchiette con Zucchine, Menta e Limone alla salsa di Yogurt <div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-ZsuGlH7-Hh4/Wa1lkNoitzI/AAAAAAAABw0/0W0QJ4hRcQ85triGtYM5Mu-fT9XluOzrACLcBGAs/s1600/orecchiette%2Ba%2BBari.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="768" height="400" src="https://4.bp.blogspot.com/-ZsuGlH7-Hh4/Wa1lkNoitzI/AAAAAAAABw0/0W0QJ4hRcQ85triGtYM5Mu-fT9XluOzrACLcBGAs/s400/orecchiette%2Ba%2BBari.jpg" width="320" /></a></div>
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Chi di voi noi non ha mai provato le orecchiette pugliesi? Io ho avuto la fortuna di abitare con Annalisa, una coinquilina brindisina diventata negli anni una mia cara amica, e non scorderò mai le sue orecchiette fatte a mano per uno dei nostri pranzi casalinghi, in quelle domeniche in cui si restava in casa per goderci in tranquillità il riposo dopo una settimana lavorativa, senza però rinunciare al nostro tanto amato pranzo domenicale. Tempo fa sono stata da lei per un fine settimana, tra gli scorci suggestivi di Polignano a mare, l'aperitivo al tramonto su Porto Cesareo e i vicoli del centro storico di Bari, dove è un piacere incontrare massaie intente a lavorare in pubblico orecchiette a mano, affacciate dalle loro abitazioni a pian terreno e pronte ad offrire ai passanti il loro lavoro e ampi sorrisi. <br />
Prima di tornare a casa, ho acquistato delle orecchiette di un pastificio di San Vito dei Normanni, a base di grano duro varietà Senatore Cappelli, del pastificio Ligorio. A parte il classico condimento con le cime di rapa o al pomodoro, ho pensato di provare un accostamento fresco ed estivo, a base di zucchine, menta essiccata (che ho raccolto in montagna tempo fa), scorze di limone con una salsa a base di yogurt magro.<br />
Vi lascio la ricetta e spero vi piaccia.</div>
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/--ifGcTdviCU/Wa1k-fU8X-I/AAAAAAAABws/mTOuckDnEjsaA9FQrPg6YJD2FKCy_Vz-gCLcBGAs/s1600/Orecchiette%2Bzucchine%2Be%2Blimone.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1339" height="320" src="https://4.bp.blogspot.com/--ifGcTdviCU/Wa1k-fU8X-I/AAAAAAAABws/mTOuckDnEjsaA9FQrPg6YJD2FKCy_Vz-gCLcBGAs/s320/Orecchiette%2Bzucchine%2Be%2Blimone.jpg" width="267" /></a></div>
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<b>INGREDIENTI PER 2 PORZIONI</b>: <i>160 g di orecchiette di grano duro Senatore Cappelli; 300 g di zucchine; 1 scalogno; 1 limone non trattatato; 1 rametto di menta essiccata; sale q.b; 1 cm di radice di zenzero; 2 cucchiai di olio extravergine di oliva; pepe q.b; 4 cucchiai di yogurt magro al naturale.</i></div>
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Lavare e pulire le zucchine, tagliandole in pezzi grossolani. Rosolare in una padella uno scalogno e la radice di zenzero tagliati finemente. Una volta imbionditi, aggiungere le zucchine e cuocere per 20 minuti circa. Portare a bollore dell'acqua e salare. Nel frattempo grattugiare la buccia di 1 limone non trattato. In una ciotolina unire lo yogurt magro, le foglie di menta essiccata (o fresca), le bucce di limone, un pizzico di sale e pepe. Cuocere in acqua salata le orecchiette per 15 minuti, quindi scolarle e mantecarle in padella con le zucchine e la salsa di yogurt, lasciando poca acqua di cottura. Servire le orecchiette con altre bucce di limone, pepe e menta.</div>
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<b>INFORMAZIONI NUTRIZIONALI</b>: una porzione contiene<b> 407 kcal</b>, di cui <b>71 g di carboidrati</b>, <b>12 g di proteine</b> e <b>10 g di grassi</b>.<br />
Il grano <i>Senatore Cappelli</i> appartiene ad una varietà di grano antico che iniziò ad essere coltivato ampiamente tra Foggia e Lecce a partire dal 1920, successivamente alle prove di incroci tra grani duri autoctoni ed esteri dell'agronomo<i> Nazareno Stampelli</i>, intento in quegli anni a studiare il frumento con la finalità di migliorarne qualità e produttività pur non conoscendo le scoperte sulla genetica di Mendel. Fu Raffaele Cappelli, diventato in seguito Senatore del regno d'Italia, a permettere a Stampelli di effettuare le semine in territorio pugliese, tanto che il grano che porta il suo nome, divenne tra i più produttivi tra i grani duri coltivati fino ad allora, più alto, più resistente e che soppiantò ampiamente le varietà di grano tenero e di grano duro autoctoni. Fino agli anni '60 restò tra i grani duri più coltivati, ma fu sostituito successivamente da altri grani più produttivi ottenuti per mutazioni da irraggiamento o per incroci a partire dalle sue varietà, primo fra tutti il grano Creso.<br />
Oggi il grano Senatori Cappelli è ancora coltivato ed utilizzato come farina e pasta in molti territori italiani.</div>
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Dott.ssa Valentina Vitihttp://www.blogger.com/profile/03626575646031772926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5389462301913854982.post-8460545858184000192017-09-04T14:20:00.002+02:002017-09-04T15:37:33.729+02:00La Frutta Fresca Matura come alternativa alla marmellata. Pane di segale e Fichi <div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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Ci sono alcuni frutti che appaiono sulle nostre tavole per pochissimo tempo, ovviamente come prodotti stagionali. E' il caso di ciliegie, cachi, uva, fragole ma anche dei <b>fichi</b>. A volte non coprono una intera stagione come abbondanza, e chi vive in campagna e possiede alberi da frutta, sa bene come oltre alla stagionalità, si debbano fare i conti con il processo di maturazione, che molto spesso porta i frutti a maturare con rapidità e in contemporanea, e con la concorrenza del loro consumo con altre specie animali, come ad esempio i volatili.</div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-FICyAeztGv0/Wa1Aaf_bU4I/AAAAAAAABwQ/vbQpa4TpwFMsWxwifRz6vROnFuFjR_xAQCLcBGAs/s1600/Pane%2Bdi%2Bsegale%2Be%2Bfichi.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><img border="0" data-original-height="350" data-original-width="459" height="244" src="https://1.bp.blogspot.com/-FICyAeztGv0/Wa1Aaf_bU4I/AAAAAAAABwQ/vbQpa4TpwFMsWxwifRz6vROnFuFjR_xAQCLcBGAs/s320/Pane%2Bdi%2Bsegale%2Be%2Bfichi.jpg" width="320" /></a></div>
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Come consumare allora al meglio la frutta fresca matura e in piccole quantità quotidiane, per non eccedere con il carico degli zuccheri? Un esempio potrebbe essere quello di usare un piccolo frutto maturo, come in questo periodo un fico (ma lo stesso si può fare per prugne, pesche ed albicocche) per <i>sostituire la marmellata da spalmare su pane o fette biscottate</i>. La maturazione del frutto e la sua consistenza specifica basteranno per poterlo schiacciare con una forchetta, come ho fatto io utilizzando una fetta di pane di segale e un fico da 30 g. Se preferite potrete aggiungere <i>cannella, cacao in polvere</i> e se volete bilanciare con una quota di grassi, aggiungete un paio di <i>noci</i>, 1 cucchiaio di<i> semi misti</i> oppure un velo di<i> crema spalmabile da frutta secca</i> per delle versioni vegetali, oppure del buon formaggio fresco spalmabile, come di capra o di pecora.</div>
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Rispetto alla marmellata, avremo veramente soltanto gli zuccheri della frutta, insieme ai suoi preziosi minerali, fibre e vitamine, <b>sfruttandone tutti i vantaggi nutrizionali della stagionalità e del processo di maturazione</b> per quanto riguarda il carico di antiossidanti. </div>
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-ftV0MpKRtng/Wa1CmPP9QlI/AAAAAAAABwc/zVEAHVBX1TEQT7YWBhC_F0Ovnodhn3RLQCLcBGAs/s1600/bodegones-1112528_1920.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1060" data-original-width="1600" height="263" src="https://3.bp.blogspot.com/-ftV0MpKRtng/Wa1CmPP9QlI/AAAAAAAABwc/zVEAHVBX1TEQT7YWBhC_F0Ovnodhn3RLQCLcBGAs/s400/bodegones-1112528_1920.jpg" width="400" /></a></div>
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Se invece volete conservare i fichi che matureranno tutti insieme, oltre a trasformarli in una classica marmellata (verrà buona anche con pochissimo zucchero integrale di canna), potrete anche essiccarli con essiccatore, oppure tostarli al forno a 100 °C finché non saranno dorati. Una volta raffreddati, inseriteli in un vaso di terracotta e conditeli con cannella sminuzzata, foglie di alloro e scorze di arancio e limone biologici. Potrete conservarli in dispensa per mesi.</div>
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Se volete provare altre ricette di fichi e conoscere i loro valori nutrizionali, andate a rivedere <a href="https://unanutrizionistaincucina.blogspot.it/2015/09/risotto-ai-fichi-e-ricotta-salata.html" target="_blank">qui</a> e <a href="https://unanutrizionistaincucina.blogspot.it/2016/09/cheesecake-di-fichi-e-noci.html" target="_blank">qui</a>.</div>
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Dott.ssa Valentina Vitihttp://www.blogger.com/profile/03626575646031772926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5389462301913854982.post-63012108292976049962017-08-29T10:24:00.000+02:002017-08-29T10:24:21.710+02:00Il Cibo delle Azzorre Centrali: la Maracuja per prevenire il fotoinvecchiamento<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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Quest'anno ho trascorso le mie ferie estive visitando delle isole molto note per il tipico anticiclone meteorologico, ma forse meno da un punto di vista turistico: <b>le Azzorre</b>, un fantastico arcipelago composto da 9 isole sparse in pieno oceano atlantico, a metà strada tra il continente americano e l’europeo. Scoperte verso la fine del XV secolo, sono state punto di passaggio di rotte navali, isole appetibili per la posizione strategica e pertanto colonizzate da diverse popolazioni come portoghesi, spagnoli e fiamminghi. Oggi appartengono al Portogallo anche se come regioni autonome.<br />
Sono dotate di un fascino particolare e in ogni isola si può trovare un’unicità di paesaggi, di storie e di tradizioni. Di origine vulcanica, non si fa difficoltà a capire che la padrona di queste terre è <i>la Natura</i>. Crateri di vulcani non più attivi e vulcani che ancora lo sono; grotte laviche e solfatare; territori nuovi emersi da meno di 100 anni (come il Capelinhos), la vetta del monte Pico (la montagna più alta del Portogallo con i suoi 2300 m) che sovrasta e domina con maestosità e unicità tutto l’arcipelago centrale. Tutto questo e molto altro si alternano a scenari dove lo sguardo si perde nell'unione tra il verde e il blu, intervallati a tratti da distese viola di ortensie che come corone, sormontano i crinali di vulcani, delimitano bordi di strade o pascoli di mucche.<br />
Visitando queste isole si riesce a respirare un’aria di mutevolezza, di consapevolezza del “passaggio” e che niente è statico. Per questo forse mi sono piaciute così tanto le isole in cui sono stata: <i>Faial, Pico, Sao Jorge e Terceira</i>; forse perché in ogni angolo ci ricordano che niente può restare immutato e statico in eterno, ma è nel presente che si deve cogliere tutta la bellezza e la vita del momento.</div>
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-bDUZaV__d2Y/WaQz70d6isI/AAAAAAAABvI/xJpTffdqQosl3MQ4KA2REYFW-uMBuu74QCLcBGAs/s1600/IMG_2694.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://1.bp.blogspot.com/-bDUZaV__d2Y/WaQz70d6isI/AAAAAAAABvI/xJpTffdqQosl3MQ4KA2REYFW-uMBuu74QCLcBGAs/s320/IMG_2694.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Vigneti a Pico </td></tr>
</tbody></table>
L' origine lavica di queste isole non ha consentito facilmente la coltivazione dei terreni nei primi tempi in cui furono scoperte, ma nei secoli l’uomo ha superato l’ostilità del territorio e le Azzorre sono diventate fiorenti di prodotti di eccellenza. Nell'isola di<i> Pico </i>da più di cinque secoli gli abitanti si sono ingegnati a produrre il <b>Verdelho</b>, <i>un vino tipico di questa isola</i>, le cui viti gettano le radici in un terreno di basalto che spesso i contadini hanno riempito a mano con nuova terra, e sono minacciate dai violenti venti e piogge oceanici. Per questo i vitigni crescono protetti da tipici muretti bassi, terrazze e camminamenti che vanno a formare tante piccole stanze, che riparano le viti dalle intemperie ma non dal calore e dai raggi solari, fondamentali per la maturazione delle uve.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://2.bp.blogspot.com/-OrUPmOrMG24/WaQ0GFJ8h0I/AAAAAAAABvM/fR9fWz7F0KsLG-oapYSBG1KvZV925iZUACLcBGAs/s1600/IMG_2735.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://2.bp.blogspot.com/-OrUPmOrMG24/WaQ0GFJ8h0I/AAAAAAAABvM/fR9fWz7F0KsLG-oapYSBG1KvZV925iZUACLcBGAs/s320/IMG_2735.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Assaggio di Vini Locali</td></tr>
</tbody></table>
Il <i>verdelho</i>, un vino bianco e liquoroso, ha conosciuto il massimo della sua produzione nel XVIII secolo ed era esportato in Europa, ma dei vitigni autoctoni non ne restano tracce a seguito di malattie che nel secolo scorso li colpirono. Ne resta conservato il nome e i vitigni impiegati oggigiorno sono di origine americana; tra i nomi più noti di vini troviamo <i>Terra de Lava</i>, <i>Basalto e Lajido.</i></div>
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Altra importante attività delle Azzorre è sicuramente <b>la pesca</b>, tanto che sulle tavole azzorriane non manca mai del buon pesce oceanico: alla griglia, in umido, in zuppa e fritto. La pesca e la lavorazione del<i> tonno</i> sono sicuramente rinomate; a <i>Sao Jorg</i>e si trovano allevamenti di <i>vongole</i> e i molluschi sono molto consumati nelle Azzorre. Ad esempio sono tipiche le<i> lapas</i>, simili alle nostre patelle. La <b>Cataplana di pesce </b>è un piatto portoghese composta da pesce in umido con cipolle, spezie ed erbe aromatiche, che prende il nome dalla tipica padella in cui viene cucinata; inoltre non manca il tanto amato baccalà preparato in più di 300 modi diversi.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/--edinQCgZ4U/WaQ2MARbr5I/AAAAAAAABvY/ybwV8BimDkwcU-FUu2_Os116dd6nVTHOACLcBGAs/s1600/20170816_173140%2B%25282%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://1.bp.blogspot.com/--edinQCgZ4U/WaQ2MARbr5I/AAAAAAAABvY/ybwV8BimDkwcU-FUu2_Os116dd6nVTHOACLcBGAs/s320/20170816_173140%2B%25282%2529.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Stagionatura del formaggio alla Cooperativa Finisterra </td></tr>
</tbody></table>
Accanto alla pesca altra attività fiorente è la <b>produzione di latte</b> e la caseificazione. Ho avuto possibilità di visitare una delle 3 cooperative di caseificazione di Sao Jorge, <i>Finisterra</i> a Topo. Mi hanno spiegato che le mucche non sono allevate in modo intensivo, ma pascolano libero nei prati. Gli allevatori un paio di volte al giorno raccolgono il loro latte che viene poi consegnato alla cooperativa. La massima produzione si ottiene dai mesi di maggio a settembre e i formaggi ottenuti vengono esportati in diversi paesi europei ma non in Italia e in Francia. La tradizione casearia fu probabilmente introdotta dai fiamminghi nel 1600, tanto che il<b> “queso” di Sao Jorge</b>, formaggio DOP tipico del Portogallo e che ricorda quello olandese, può arrivare fino agli 11 kg, con un sapore lievemente piccante, in base alla stagionatura. <i>Per una forma da 10 kg occorrono circa 100 litri di latte</i> , che verranno poi stagionati su appositi scaffali ad una temperatura tra i 10 e i 14 gradi e ad un'umidità dell’85%, dai 3 mesi fino ad 1 anno di stagionatura.<br />
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La cucina delle Azzorre rispecchia di fatto molto quella portoghese, semplice ma saporita. Tra i piatti più antichi ci sono <b>le zuppe,</b> come il noto “<i>caldo verde</i>” a base di foglie di cavolo, o il “<i>caldo de peixe</i>” a base di pesce. Di carne troviamo le salsicce secche, le<b> linguiça</b>, accanto ad altre carni consumate alla griglia o in umido. Tutto sempre rigorosamente accompagnato con <b>patate </b>di ogni tipo, importate dal continente americano durante la colonizzazione. Infine abbiamo anche<b> frutta</b> tipica come ad esempio <i>le ananas,</i> coltivate a Sao Miquel, <i>le banane </i>importate dalle Canarie,<i> i fichi</i>, <i>l’uva</i> e soprattutto la <b>maracuja</b>, nota anche con il nome di <i>frutto della passione</i>.<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-tyjE-RVjJX4/WaQ5LDMnyBI/AAAAAAAABv4/7EF3PnqUj44vfq05kDH3qHh4c1YTbZe7ACEwYBhgL/s1600/IMG_2933.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="300" src="https://3.bp.blogspot.com/-tyjE-RVjJX4/WaQ5LDMnyBI/AAAAAAAABv4/7EF3PnqUj44vfq05kDH3qHh4c1YTbZe7ACEwYBhgL/s400/IMG_2933.JPG" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td></tr>
</tbody></table>
Frutto della pianta della Passiflora, che può crescere a cespugli o come pianta rampicante, è tipico delle zone calde e tropicali americane, e anche delle Azzorre. Ne esistono varietà viola, più piccole (<i>passiflora edulis</i>) e varietà più grandi gialle (<i>passiflora edulis flavicarpa</i>). Il nome "frutto della passione" non rimanda a proprietà afrodisiache come spesso si pensa, ma al fatto che alcuni elementi del fiore della passiflora ricordano la corona di spine e i chiodi della Passione di Gesù Cristo.<br />
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Ho trovato la maracuja nei negozi di alimentari e nei chioschetti alle piscine naturali, pronta per essere consumata fresca tra un bagno e un altro, oppure come succhi di frutta dissetanti o come creme da dessert. Ha la grandezza di un uovo, con una buccia dura e viola per la specie più comune, cioè la <i>passiflora edulis</i>. Aprendola a metà se ne possono gustare i semi e la polpa, dal sapore caratteristico lievemente acidulo ma gustoso. Il frutto della passione oltre a contenere zuccheri, è ricco di sali minerali come <i>potassio</i>, <i>fluoro</i>, <i>magnesio</i>, <i>zinco</i> ma anche preziosi antiossidanti, quali la <i>vitamina C </i>e soprattutto il <b>piceatannolo</b>, un derivato del resveratrolo, contenuto anche in uva e more.</div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-kqX6H9ZqsRM/WaQ5LO81OHI/AAAAAAAABv4/2R95hzbJUEYbrFGrkmdGVTM9Ov7VRh14gCEwYBhgL/s1600/IMG_2934.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1108" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-kqX6H9ZqsRM/WaQ5LO81OHI/AAAAAAAABv4/2R95hzbJUEYbrFGrkmdGVTM9Ov7VRh14gCEwYBhgL/s320/IMG_2934.JPG" width="220" /></a></div>
Uno studio scientifico riportato in questo <a href="https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23649341" target="_blank">link</a> ha dimostrato come i semi del frutto della passione, ricchi di piceatannolo e del suo dimero, la scirpusina B, entrambi potenti antiossidanti, abbiano <b>un’azione di protezione dal danno di radiazione UVB su cellule di cheratinociti umani</b>, mediante aumentata produzione dei livelli di GSH cellulare in una relazione dose-dipendenza. I raggi UVB inoltre aumentano l'espressione delle metalloproteasidi tipo 1 (MMP-1) e riducono la produzione del procollagene in cellule umane dermiche di fibroblasti. Il piceatannolo contenuto nei semi del frutto della passione riduce la produzione di MMP1 indotta dagli UVB.<br />
Pertanto tale fitocomplesso sembrerebbe avere un’azione di protezione dallo stress ossidativo indotto dai raggi UV, mostrandosi un valido candidato a <i>prevenire il fotoaging o fotoinvecchiamento delle cellule cutanee umane. </i><br />
In un altro <a href="https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27713972" target="_blank">studio</a> si è dimostrato come ratti che assumevano per 16 settimane il frutto della passione ricco di piceannolo mostravano un effetto protettivo per il danno cardiovascolare indotto da una dieta ad alto contenuto di grassi, a confermare ancora una volta il potente effetto antiossidante della Maracuja.<br />
<br />
<br /></div>
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Dott.ssa Valentina Vitihttp://www.blogger.com/profile/03626575646031772926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5389462301913854982.post-12057253891656661122017-07-28T12:02:00.002+02:002017-07-28T12:02:37.566+02:00Centrifugati, Estratti, Frullati: attenzione alla quantità di Zuccheri<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-kTGTq6l2UdY/WXYP7u0prkI/AAAAAAAABtg/PAkB3kcGh-sVw0fuckT9EHMGpIPdVExKQCLcBGAs/s1600/Frullati%2Be%2Bsucchi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="539" data-original-width="960" height="223" src="https://3.bp.blogspot.com/-kTGTq6l2UdY/WXYP7u0prkI/AAAAAAAABtg/PAkB3kcGh-sVw0fuckT9EHMGpIPdVExKQCLcBGAs/s400/Frullati%2Be%2Bsucchi.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
Centrifugati ed estratti sono diventati alternative molto comuni al consumo di frutta e verdura fresca. Fino a poco tempo fa nei nei bar e nelle caffetterie, avevamo la possibilità di consumare soltanto delle semplici spremute di arancia oppure dei frullati di frutta, composti in genere da frutta fresca e latte vaccino. Oggigiorno, come conseguenza di una maggiore consapevolezza e sensibilizzazione della popolazione al consumo di frutta e verdura fresca, molti locali si sono attrezzati per preparare anche centrifugati o estratti, bevande rinfrescanti dal sapore piacevole, spesso arricchite con spezie come zenzero e cannella, composte esclusivamente dal succo dei vegetali e prive della parte fibrosa.<br />
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Ma quale è la differenza tra una centrifuga, un estrattore e un frullatore? </b><br />
Sono elettrodomestici che lavorano a velocità e modalità diversa. Vediamone insieme le differenze:<br />
<br />
<ul>
<li><b>La centrifuga</b> è dotata di lame che ruotando ad una velocità dai <i>12 ai 18.000 giri al minuto</i>, tagliano finemente il cibo inserito mentre la forza centrifuga separa il succo dalla polpa, che viene letteralmente sparato verso un setaccio e raccolto in un bicchiere adatto. Date le velocità elevate, la centrifuga tende a surriscaldare gli alimenti e, anche se lavora molto velocemente, le vitamine termolabili potrebbero degradarsi. </li>
<li>L'<b>estrattore</b> lavora a velocità molto più basse, dai <i>40 ai 90 giri al minuto</i>, è più lento nel processo, i cibi vengono spinti all'interno di una vite che ruotando lentamente, separa il succo dalla polpa, senza il rischio del surriscaldamento dei cibi, si pulisce più facilmente della centrifuga ma ovviamente rispetto a quest'ultima, ha un costo maggiore. Sia centrifuga che estrattore separano il succo degli alimenti vegetali dalla polpa, che viene raccolto in un contenitore diverso da quello che recupera le fibre scartate, le quali potranno essere successivamente impiegate per ricette di riciclo.</li>
<li>Il <b>frullatore</b> è un elettrodomestico che conosciamo più o meno tutti da più tempo, dotato di lame che tritano il cibo sempre ad elevate velocità, ma nella sua interezza, sia fibra che polpa; pertanto si ottiene una bevanda meno limpida, più corposa e soprattutto fibrosa nel caso di frullati a base di verdure (noti anche con il termine di <i>smoothies</i>). Che piacciano o meno, sicuramente il risultato finale vedrà un prodotto più completo da un punto di vista nutrizionale.</li>
</ul>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Attenzione al concentrato di zuccheri semplici</b><br />
<i>Il frullatore non estrae succhi ma omogenizza</i> <i>gli alimenti</i> e poiché l'ingrediente di partenza, di solito la frutta fresca, è sempre diluito con un liquido (latte vaccino, latte vegetale, acqua o gelato nel caso dei frappè), abbiamo il vantaggio di poter usare poca frutta per bicchiere. Diverso è il discorso per<i> i centrifugati e gli estratti</i>, <i>caratterizzati dal fatto di concentrare il succo degli alimenti</i>, quindi a parità di peso di partenza, otterremo un volume inferiore della bevanda. Inevitabilmente per ottenere un quantitativo sufficiente per un bicchiere, dovremmo aggiungere altri ingredienti. Se i nostri estratti e centrifugati sono esclusivamente o per la maggior parte a base di ortaggi, poco male: avremo pochi zuccheri e un concentrato di sali minerali, vitamine, clorofilla e antiossidanti, diversi e specifici sulla base degli ortaggi scelti ma comunque con noti effetti benefici sulla salute. <b>Nel caso invece di estratti a base di frutta, oltre ai sali minerali, vitamine e antiossidanti concentreremo anche gli zuccheri semplici di cui la frutta è notoriamente ricca.</b><br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-4PcmPwOnsds/V-j8Ntk3TCI/AAAAAAAABbY/ZVrTURAlePcM881LveFaosfgQRUg_3nLQCLcB/s1600/Centrifuche.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://4.bp.blogspot.com/-4PcmPwOnsds/V-j8Ntk3TCI/AAAAAAAABbY/ZVrTURAlePcM881LveFaosfgQRUg_3nLQCLcB/s320/Centrifuche.jpg" width="305" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Esempi di Centrifughe</td></tr>
</tbody></table>
La frutta infatti contiene una miscela di zuccheri composta da saccarosio (in genere in quantità inferiore), fruttosio e glucosio; questi ultimi sono spesso presenti in concentrazioni simili a seconda della tipologia del frutto e sono entrambi zuccheri semplici a rapido assorbimento. Non è poco frequente di trovare nei bar delle proposte di centrifughe a base esclusivamente di frutta, come nel caso della foto che vi riporto qui accanto, presa da una lavagnetta di un locale pubblico e che ha richiamato la mia attenzione. Da lì è partita l'idea di scrivere questo articolo.<br />
Potete notare voi stessi come in alcune proposte di centrifugati, ci siano dai 3 ai 4 frutti per centrifugato. Anche se non possiamo sapere nello specifico la quantità di frutta impiegata in partenza, possiamo ipotizzare che sia un quantitativo sicuramente eccessivo, dal momento che per ottenere un bicchiere pieno dovremmo per forza usare più frutti. Come risultato finale avremo un concentrato di zuccheri semplici, a rapido assorbimento e a minore sazietà per assenza della fibra. Lo stesso discorso ovviamente vale per gli estratti o centrifugati domestici che ci prepariamo nella quotidianità.<br />
<br />
<b>Quale è la quantità di zuccheri semplici da assumere al giorno?</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Negli ultimi LARN troviamo chiaramente l'indicazione del quantitativo di zuccheri da assumere durante la giornata, dove per <b>zuccheri si intendono quelli naturalmente presenti in latte, frutta e verdura oltre che gli zuccheri aggiunti</b><span style="color: #4e5051; font-family: "alegreya" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span style="background-color: white;">: </span></span><i>"Limitare il consumo di zuccheri a <15% En (percentuale dell'energia totale della dieta). Un apporto totale >25% En (95° percentile di introduzione nella dieta italiana) è da considerare potenzialmente legato a eventi avversi sulla salute. Limitare l'uso del fruttosio come dolcificante. Limitare l'uso di alimenti e bevande formulati con fruttosio e sciroppi di mais ad alto contenuto di fruttosio".</i></div>
<div style="text-align: justify;">
Sulla base di questa indicazione possiamo fare due osservazioni: la prima è che se ci troviamo di fronte ad un fabbisogno calorico basso come nel caso di soggetti che conducono una vita sedentaria, anziani o in condizioni di scarsa mobilità, scende anche il fabbisogno di zuccheri semplici. In un fabbisogno ad esempio di 1500 kcal, il 15% di zuccheri corrispondono a circa 56 g al giorno totali.<br />
La seconda è che si rischia facilmente di superare il limite indicato poiché<i> gli zuccheri semplici non li troviamo soltanto negli alimenti tali e quali, ma anche aggiunti come dolcificanti in merendine, bevande, succhi di frutta, dolci, prodotti da forno etc. </i>come sciroppo di glucosio-fruttosio, sciroppo d'agave, malto, miele e fruttosio usato da solo come dolcificante (che non deriva in genere dalla frutta ma dall'amido di mais trasformato tramite reazione enzimatica). Si comprende come in un'alimentazione ricca di cibi e bevande edulcorati, si possa facilmente superare il limite massimo del 15% di assunzione quotidiano di zucchero semplice, soprattutto se si consumano in parallelo elevate quantità di frutta o di zuccheri in essa contenuti come estratti o centrifugati.<br />
<br />
<b>Quanto zucchero c'è nella frutta?</b><br />
<b><br /></b>
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-oVZarh0EXwk/WXZaqYu5gjI/AAAAAAAABt4/JPGkbGhJWnMacLcsaQKSoPTlFXmRZYQ6wCEwYBhgL/s1600/Zuccheri%2Bsemplici.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="484" data-original-width="312" height="400" src="https://3.bp.blogspot.com/-oVZarh0EXwk/WXZaqYu5gjI/AAAAAAAABt4/JPGkbGhJWnMacLcsaQKSoPTlFXmRZYQ6wCEwYBhgL/s400/Zuccheri%2Bsemplici.png" width="257" /></a>Ho elencato in questa tabella le diverse tipologie di frutta con i relativi quantitativi di zucchero per 100 g di parte edibile (fonte tabella di composizione degli alimenti entecra). I frutti si differenziano per il loro contenuto di zucchero, <i>andando da un minimo del 5% nelle fragole e nei frutti di bosco, fino ad arrivare ad un 16%-17% per mandarini, melograno e uva</i>.<br />
<b>In media quando parliamo di una porzione di frutta, ci riferiamo a circa 150 g </b>e finora le porzioni che l'OMS ci raccomanda al giorno sono circa 3 di frutta, oltre le 2 di verdure. In un estratto o centrifugato di frutta, con una porzione da 150 g di otterremmo poco succo. Proviamo ad immaginare di prepararci una centrifugato o un estratto utilizzando 1 mela (da 150 g), 2 fette di ananas (da 200 g), 2 arance (150 g di succo). Sommando la quota di zuccheri relativa avremo circa 47 g di zuccheri, adatti ad esempio per una dieta da 1200 kcal, ma che non preveda ovviamente in quella giornata altra assunzione di zuccheri semplici, altrimenti andremo oltre la quota del 15% raccomandata dai LARN.<br />
Capite bene come nella quotidianità ciò possa risultare difficile anche se non si può generalizzare il discorso, prescindendo da una valutazione soggettiva dei fabbisogni nutrizionali.</div>
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<br /></div>
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<b>Ma perché l'apporto di zuccheri semplici, soprattutto di fruttosio, va controllato?</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Il fruttosio rispetto al glucosio se da una parte non è coinvolto direttamente all'innalzamento dei valori di glicemia, dall'altra viene processato esclusivamente a livello epatico, dove viene convertito in glucosio, ma anche in acidi grassi ed in acidi urici. Una sua elevata assunzione, può causare un affaticamento da parte dell'organo che non riesce a bloccarne il suo utilizzo, con accumulo e conversione in trigliceridi e colesterolo, aumento dei loro valori ematici, formazione di steatosi epatica ed aumentata produzione di acidi urici, con possibile influenza sui valori della pressione sanguigna. <i>L'eccesso di fruttosio, </i>se non utilizzato a livello metabolico<i>, può causare ed alimentare uno stato di insulino-resistenza, di sindrome metabolica, predisporre a rischio cardiovascolare, causare stress ossidativo ed infiammazione a livello epatico</i>.</div>
<div style="text-align: justify;">
In <a href="https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5084020/" target="_blank">questa review</a> ad esempio sono stati analizzati i fattosi anti e pro-obesità della frutta. Sulla base degli studi analizzati, il consumo di frutta si correla positivamente con una diminuita incidenza di tutte le patologie, ma gli effetti benefici sembrerebbero diminuire se il consumo non avviene nella forma intera del frutto ma in versione di succhi di frutta. Probabilmente <b>per la mancanza di fibra ed un rischio di eccedere nel consumo degli zuccheri semplici, il consumo di succhi di frutta correla con un maggior rischio di prendere peso, soprattutto in una popolazione giovane</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Alla luce di quanto detto in questo articolo, possiamo trarre alcune conclusioni:</div>
<ul style="text-align: left;">
<li style="text-align: justify;">Il consumo di frutta fresca va preferito alla versione di succo concentrato, per il suo contenuto di fibre, oltre che antiossidanti e vitamine, e per il suo effetto più saziante. La fibra inoltre è importante per il metabolismo della flora batterica intestinale e per il benessere del nostro intestino.</li>
<li style="text-align: justify;">Il consumo di estratti e centrifugati di sola frutta, se necessari o graditi, devono essere opportunamente valutati all'interno di un'alimentazione equilibrata sulla base delle esigenze nutritive del singolo soggetto e del suo stile di vita.</li>
<li style="text-align: justify;">Nel consumare un estratto o un centrifugato sia a casa che fuori, prediligere una composizione prevalentemente a base di verdure e ortaggi, (non eccedendo con le carote anch'esse ricche di zuccheri semplici) e controllare la quantità di frutta inserita, sulla base delle proprie esigenze nutrizionali e dei consumi quotidiani.</li>
<li style="text-align: justify;">Evitare o limitare il consumo quotidiano di alimenti arricchiti di fruttosio e altri zuccheri semplici, come sciroppi vari. Preferire il consumo di alimenti normalmente contenenti zuccheri quali frutta, latte e verdure.</li>
</ul>
</div>
Dott.ssa Valentina Vitihttp://www.blogger.com/profile/03626575646031772926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5389462301913854982.post-90014860664897567262017-07-17T14:02:00.001+02:002017-07-17T14:05:44.344+02:00Uova Sode Ripiene <div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
Spesso demonizzate per il loro elevato contenuto di colesterolo, le uova sono un ottimo alimento proteico, ricche di tutte gli amminoacidi essenziali, di sali minerali e vitamine, tra cui la vitamina D. In <a href="https://unanutrizionistaincucina.blogspot.it/2014/11/guida-allacquisto-delle-uova-frittata.html" target="_blank">questo articolo</a> vi avevo parlato di come sceglierle in base all'allevamento; oggi voglio proporvi una ricetta per consumare le uova in versione sode e con un ripieno tutto speziato.</div>
<div style="text-align: justify;">
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-S3NafWIV2bk/WWyjxIomYQI/AAAAAAAABtM/2pF8A9S8qRMFzDTPyOaDBXKx0BWdlw4cACLcBGAs/s1600/uova%2Bripiene.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1346" data-original-width="1440" height="298" src="https://1.bp.blogspot.com/-S3NafWIV2bk/WWyjxIomYQI/AAAAAAAABtM/2pF8A9S8qRMFzDTPyOaDBXKx0BWdlw4cACLcBGAs/s320/uova%2Bripiene.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>INGREDIENTI PER 2 PERSONE</b>: <i>4 uova medie; 50 g di tonno sott'olio; 1 cucchiaino di senape; pepe; sale; erba cipollina ed origano; 2 cucchiaini di olio extravergine di oliva.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><br /></i></div>
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Porre le uova in un pentolino con acqua fino a coprirle e lessarle per 15 minuti. Fare raffreddare le uova e sgusciarle. Tagliarle a metà, prelevare 3 tuorli su 4 e porli in una ciotolina. Scolare bene il tonno dall'olio di conservazione. Schiacciare con una forchetta i tuorli con il tonno, unire la senape, il pepe, il sale e le erbe aromatiche. Una volta ottenuto un composto liscio, riempire gli albumi. Impiattare e condire le uova con olio e una spolverata di pepe ed erbe aromatiche.<br />
Se non gradite il sapore della senape, potrete sostituirla con polvere di curry o di curcuma.</div>
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<br /></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<b>INFORMAZIONI NUTRIZIONALI</b>: una porzione di uova sode (4 metà ripiene) contiene circa 240 kcal, per un contenuto proteico di 22 g e di grassi pari a 16 g.</div>
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In una recente <a href="https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28359773">review</a> scientifica è stato dimostrato che <i>il consumo dalle 6 alle 12 uova a settimana, non incide sull'aumento del colesterolo totale, colesterolo LDL, trigliceridi, glucosio a digiuno e PCR in soggetti con diabete di tipo 2 o a rischio di sviluppare diabete rispetto al gruppo di controllo</i>. </div>
<div style="text-align: justify;">
Pertanto il consumo di un quantitativo superiore di 2 uova a settimana, non aumenta il rischio di patologia cardiovascolare.</div>
</div>
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<br /></div>
<br />
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Dott.ssa Valentina Vitihttp://www.blogger.com/profile/03626575646031772926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5389462301913854982.post-54349026674615481142017-07-10T11:20:00.000+02:002017-07-10T11:42:23.812+02:00Ghiaccioli di Frutta: guida all'acquisto e come prepararli in casa<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-HyzUB2WekRU/WVvCCUwyhMI/AAAAAAAABq4/rXG6fvv9CYI2MG95uDweKpOpP7JxJUGKACLcBGAs/s1600/Ghiaccioli.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="960" height="266" src="https://2.bp.blogspot.com/-HyzUB2WekRU/WVvCCUwyhMI/AAAAAAAABq4/rXG6fvv9CYI2MG95uDweKpOpP7JxJUGKACLcBGAs/s400/Ghiaccioli.jpg" width="400" /></a></div>
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Quanto ci piacciono i ghiaccioli? Colorati, freschi, succosi e così refrigeranti per le giornate calde estive; li troviamo nei bar, nei chioschetti in spiaggia, al supermercato in confezioni multiple, oppure in gelaterie artigianali che li producono accanto al classico gelato in vaschetta.<br />
Qualche mattina fa, mentre ero a prendere un caffè in un bar dove mi servo spesso, ho notato con piacere che avevano messo in vendita dei ghiaccioli a base di frutta fresca, con un prezzo maggiore rispetto ai classici ghiaccioli commerciali. I proprietari del bar mi hanno riferito come alcune persone si fossero lamentate del prezzo troppo alto del ghiacciolo, ma credo che non sia difficile capire che un prodotto a base di acqua, zucchero, sciroppo di glucosio e fruttosio e qualche addensante, non possa essere paragonato ad un ghiacciolo a base di frutta fresca, né da un punto di vista di qualità, né da un punto di vista di prezzo. Per questo ho deciso di scrivere questo articolo, per provare a fare un pò di chiarezza ed aiutarvi ad orientarvi nell'acquisto.<br />
La tipologia di gusti, di ingredienti impiegati e di conseguenza di prezzo è ampia: passiamo da ghiaccioli che sono delle semplici soluzioni di acqua e zucchero con aggiunta di aromi, coloranti e stabilizzanti, a ghiaccioli che prevedono negli ingredienti l'impiego di <i>frutta fresca</i>, sia in versione di <i>succo concentrato</i> che di polpa, in percentuali diverse a seconda del prodotto commerciale in questione. Tra i <i>dolcificanti</i> aggiunti troviamo di frequente zucchero (il comune saccarosio) ed aggiunta di sciroppi di glucosio e fruttosio, oppure possiamo trovare ghiaccioli dolcificati con edulcoranti come xilitoli o stevia, per ottenere soluzioni a minor impatto glicemico. Il prezzo chiaramente può oscillare, a seconda degli ingredienti utilizzati, dagli 0,5 ai 2 euro a ghiacciolo. </div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b>
<b>La lettura della lista degli ingredienti è fondamentale per capire cosa stiamo acquistando</b> e l'impatto sul prezzo. Ricordiamoci che in ordine appare sempre l'ingrediente più concentrato e a seguire gli altri a concentrazioni minori.</div>
<div style="text-align: justify;">
Vi mostro degli esempi di lista di ingredienti che possiamo trovare in ghiaccioli commerciali:</div>
<ul>
<li><i>GHIACCIOLO AL GUSTO DI ARANCIA - </i><i>Ingredienti:</i> acqua, zucchero, sciroppo di glucosio, succo di arancia da concentrato (2,5%) , aroma naturale di arancia, acidificante: acido citrico, stabilizzante: farina di semi di carrube, coloranti: rosso di barbabietola.</li>
<li><i>GHIACCIOLO AL LIMONE - </i><i>Ingredienti</i>: acqua, zucchero, sciroppo di glucosio-fruttosio, succo di limoni (4,7%), correttore d'acidità (acido citrico), aroma limone naturale, aroma limone naturale con altri aromi naturali, aroma naturale, addensanti (farina di semi di carrube), curcuma in polvere.</li>
<li><i style="text-align: left;">GHIACCIOLO AL GUSTO DI MENTA - </i><i style="text-align: left;">Ingredienti</i><span style="text-align: left;">: acqua, zucchero, sciroppo di glucosio, destrosio, stabilizzante gomma di guar, coloranti E141, aromi.</span></li>
<li><i>GHIACCIOLO ALLA FRAGOLA - </i><i>Ingredienti</i>: fragole (50%), acqua, zucchero di canna bianco, farina di semi di carrube, pectina.</li>
</ul>
</div>
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I primi esempi di ghiaccioli, comuni a molti altri, contengono come ingredienti principali acqua, zucchero, sciroppi e in minima quantità succo di frutta, in alcuni casi addirittura aroma di frutta. Ma possiamo trovare anche altre soluzioni commerciali di ghiaccioli in cui l'ingrediente principale è la frutta fresca o il succo concentrato, con percentuali variabili dal circa 30% al 50%. La lettura degli ingredienti come sempre, è fondamentale per orientarci all'acquisto.<br />
<br />
Alternativa ai ghiaccioli commerciali per divertirci con i nostri bambini o da soli è la creazione di <b>ghiaccioli fatti in casa</b> adoperando stampini adatti di forme e dimensioni diversi. Li trovate in negozi per casalinghi o potete acquistarli sul web.<br />
Soluzione rapida, divertente e sana. Quali ingredienti usare? Sicuramente ottima è <b>la frutta fresca</b> che la stagione estiva ci regala, ideale per colori, sapore e sostanze nutritive. Basterà frullare la frutta di nostro gusto con un liquido, (semplice acqua ma anche latte o yogurt vaccini o vegetali per sapori e consistenze più compatte), addizionare con succo di limone o di lime ed aggiungere eventualmente frutta intera a pezzi, ma anche erbe aromatiche come foglie di menta, basilico, lavanda se vogliamo avere dei sapori più originali e anche un aspetto più decorativo. Oppure un'altra soluzione altrettanto facile e ancora più rapida è quella di partire da<b> succhi di frutta concentrati con 100% frutta</b>, che basterà surgelare una volta riempiti gli stampini. L'aggiunta dello zucchero nei nostri ghiaccioli non è necessario, ma al limite se proprio volessimo ottenere un sapore più dolce, potremmo utilizzare un cucchiaino di miele o di zucchero integrale di canna ogni 2 ghiaccioli, oppure Stevia in polvere o liquida.<br />
<br />
Vi mostro i miei ghiaccioli fatti qualche giorno fa come soluzione anti-afa. Sono partita da due bevande a base di polpa concentrata di 100% frutta: la prima a base di<b> arancia</b>,<b> fragola</b>,<b> mela </b>ed <b>ananas</b>; la seconda a base di <b>mango</b>,<b> banana</b>,<b> arancia</b>, <b>mela </b>e <b>frutto della passione</b>. Mescolandoli con yogurt intero al naturale, ho ottenuto delle consistenze più corpose e un sapore più cremoso.<br />
Buon divertimento!</div>
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-MOX9uCCvyFQ/WUPEgGG9hzI/AAAAAAAABoQ/_0QwCmQ6MJggZgeKWaiaiujFmWmg9kRQQCLcBGAs/s1600/ghiaccioli.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-MOX9uCCvyFQ/WUPEgGG9hzI/AAAAAAAABoQ/_0QwCmQ6MJggZgeKWaiaiujFmWmg9kRQQCLcBGAs/s1600/ghiaccioli.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1350" data-original-width="1080" height="320" src="https://2.bp.blogspot.com/-MOX9uCCvyFQ/WUPEgGG9hzI/AAAAAAAABoQ/_0QwCmQ6MJggZgeKWaiaiujFmWmg9kRQQCLcBGAs/s320/ghiaccioli.jpg" width="256" /></a><a href="https://4.bp.blogspot.com/-QfzAt1JmhsI/WU0kdwl0IXI/AAAAAAAABpM/5c1t10dWES4Gcnf2b8Vo5bRg36mynZo8QCLcBGAs/s1600/Ghiaccioli.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1418" data-original-width="1600" height="282" src="https://4.bp.blogspot.com/-QfzAt1JmhsI/WU0kdwl0IXI/AAAAAAAABpM/5c1t10dWES4Gcnf2b8Vo5bRg36mynZo8QCLcBGAs/s320/Ghiaccioli.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<b></b><br />
<b><br /></b>
<b>INGREDIENTI PER 4 GHIACCIOLI</b>:<i> 100 g di yogurt intero al naturale biologico, 200 ml di succo di frutta a scelta (da regolare in base al volume dei vostri stampini).</i></div>
<div style="text-align: justify;">
Mescolare il succo con lo yogurt e versare negli stampini da ghiacciolo. Far refrigerare per almeno 1 giorno. Al momento di consumarli, passarli sotto acqua calda per sfilarli dallo stampino.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<b>INFORMAZIONI NUTRIZIONALI</b>: in generale in un ghiacciolo di 70 g circa, troviamo un <i>apporto di zuccheri semplici che va dai 17 g ai 20 g cadauno</i>. Per i ghiaccioli fatti in casa, l'apporto degli zuccheri dipenderà dallo stato di maturazione e dalla tipologia di frutta ma possiamo ottenere ghiaccioli a contenuto inferiore di zuccheri se ad esempio mischiamo la frutta o il succo con yogurt o latte, che andranno o sostituire parte del volume del ghiacciolo. Ad esempio i succhi concentrati dei mie ghiaccioli, hanno un contenuto medio di circa 14 g di carboidrati per 100 ml, ma per singolo stampino da ghiacciolo ne sono stati sufficienti 50 ml, quindi<i> 7 g di zuccheri totalmente da frutta.</i></div>
</div>
Dott.ssa Valentina Vitihttp://www.blogger.com/profile/03626575646031772926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5389462301913854982.post-69713355429786507462017-07-03T11:37:00.002+02:002017-07-03T11:43:08.678+02:00Le More<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-URemZtoAXmQ/WVoLQlwAg6I/AAAAAAAABqM/1AjOAjpww2Qk_dIAYdZ2t9hFIZv8jsaEQCLcBGAs/s1600/More.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="720" height="640" src="https://3.bp.blogspot.com/-URemZtoAXmQ/WVoLQlwAg6I/AAAAAAAABqM/1AjOAjpww2Qk_dIAYdZ2t9hFIZv8jsaEQCLcBGAs/s640/More.jpg" width="480" /></a></div>
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A casa mia sono arrivate anche le MORE! Ne abbiamo una piccola pianta nel nostro vigneto che ogni anno ci regala queste piccole perle di bontà e di salute. Ieri sono andata a raccoglierne alcune che erano arrivate al punto giusto di maturazione. Non sono tantissime quindi le consumerò così al naturale, per sfruttarne al meglio le proprietà nutrizionali che non sono affatto trascurabili.</div>
<div style="text-align: justify;">
Le more sono frutti appartamenti alla famiglia delle <i>Rosacee</i> come gli altri frutti di bosco, hanno un <i>basso contenuto calorico e di zuccheri, </i>in particolar modo <i>36 kcal</i> e <i>8 g di zuccheri</i> per 100 g di parte edibile; sono ricche di molte altre sostanze benefiche, vitamine e sali minerali. In particolar modo le more:</div>
<div style="text-align: justify;">
<ul>
<li>Sono tra i frutti più ricchi di <b>antiossidanti</b>, tra cui antociani e fenoli (come il <i>resveratrolo), </i>ad<i> </i>azione <i>antinfiammatoria</i> e <i>antitumorale</i>;</li>
<li><b>Depurano</b> e disintossicano il fegato;</li>
<li>Stimolano il <i>sistema immunitario </i>grazie alla presenza della <i>vitamina C</i>;</li>
<li>Proteggono i <i>vasi sanguigni</i> e la <i>vista</i> per la presenza della<b> luteina</b>;</li>
<li>Facilitano le <i>funzioni intestinali</i> grazie alle <i>fibre</i> (3 g per 100 g), mentre i <b>tannini</b> hanno <i>funzione antidiarroica</i>;</li>
<li>Sono <i>energizzanti </i>e<i> tonificanti </i>grazie alla ricchezza di <b>sali minerali</b> come <i>rame, calcio, potassio, fosforo, magnesio</i> e <b>vitamine </b>del<i> complesso B<b> </b></i>(tra cui l'acido folico), <i>vitamina C </i>ed <i>E.</i></li>
</ul>
<div>
Come possiamo consumarle al meglio? Sono ideali per frullati e gelati fatti in casa, consumate nello yogurt oppure da sole. Se ne abbiamo un quantitativo abbondante, possono essere congelate per le nostre scorte invernali...ammesso che riusciate a farcele arrivare.</div>
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<i><br /></i></div>
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Dott.ssa Valentina Vitihttp://www.blogger.com/profile/03626575646031772926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5389462301913854982.post-18057113209023629612017-06-29T18:03:00.005+02:002017-06-29T18:08:47.524+02:00Chips di Carote e Zucchine<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-05UQWZJ-wcA/WVUiJ56RqPI/AAAAAAAABpw/nLy1tf0-2CkI3abNpcAjJDEjALzJbNrgACLcBGAs/s1600/CHIPS.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="901" data-original-width="589" height="400" src="https://4.bp.blogspot.com/-05UQWZJ-wcA/WVUiJ56RqPI/AAAAAAAABpw/nLy1tf0-2CkI3abNpcAjJDEjALzJbNrgACLcBGAs/s400/CHIPS.jpg" width="260" /></a></div>
<br />
Voglia di qualcosa di croccante come le patatine? Possiamo pensare ad una versione senza gli amidi delle patate e senza i grassi idrogenati delle confezioni già pronte preparandoci in casa in pochissimi minuti, delle patatine di verdure. Vi propongo le chips di zucchine e carote di <b>Anna</b>, una mia cliente che ha perso già molti chili; sta seguendo un protocollo dietetico specifico e ancora non abbiamo reintrodotto tutti gli alimenti tra cui appunto i carboidrati complessi. Così abbiamo avuto insieme l'idea di soddisfare la voglia di qualcosa di sfizioso preparandoci in casa delle patatine di verdure. </div>
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A voi la sperimentazione che sono certa non vi deluderà. Ottime secondo me anche le chips a base di barbabietola e carote viola se vogliamo un tocco di colore in più. Oppure per un sapore più speziato, perché non aggiungiamo dello zenzero o della paprica?</div>
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<br /></div>
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<b>INGREDIENTI PER 1 PORZIONE</b>: <i>150 g di zucchine fresche, 100 g di carote, 1 pizzico di sale, pepe, 2 cucchiaini di olio extravergine di oliva</i></div>
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<i><br /></i></div>
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Lavare e pulire le verdure, quindi tagliarle sottilmente a fette con un taglia patate ed adagiarle su una teglia da forno foderata di carta. Spennellare le verdure con olio, quindi salare e pepare. Impostare il forno alla funzione grill e cuocervi le verdure finché saranno dorate.</div>
<div class="fbPhotoProductTags" id="fbPhotoSnowliftProductTags" style="background-color: white; color: #1d2129; display: inline-block; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 12px; width: 328px;">
</div>
<div class="pts fbPhotoProductsTagList" id="fbPhotoSnowliftProductsTagList" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #1d2129; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 12px; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; orphans: 2; padding-top: 5px; text-align: left; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">
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Dott.ssa Valentina Vitihttp://www.blogger.com/profile/03626575646031772926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5389462301913854982.post-33255960334356448062017-06-26T18:16:00.000+02:002017-06-26T18:26:49.533+02:00Sgombro conservato: praticità senza rinuncia agli Omega 3<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
<b>Lo sgombro</b> appartiene alla famiglia delle <i>Scombridae</i>, che annovera più di 50 specie di pesci, e tra le specie del mediterraneo ci sono lo <i>Scomber Scombrus</i>, conosciuto comunemente come scombro (o sgombro) o lacerto o maccarello, e lo <i>Scomber Colias</i> o lanzardo, simile allo sgombro<i> Japonicus</i>, il cui habitat è invece l’Oceano Pacifico ed Indiano. Lo sgombro appartiene alla categoria del pesce azzurro, con variabilità intraspecie di dimensioni e di aspetto e la sua stagionalità va dalla primavera all’estate.</div>
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-kMool3i2LYc/WUo6ui5VFsI/AAAAAAAABo4/KFBT4auGI-YyQyRiRqF_9DFSw9f01gy9QCLcBGAs/s1600/sgombro.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="960" height="266" src="https://4.bp.blogspot.com/-kMool3i2LYc/WUo6ui5VFsI/AAAAAAAABo4/KFBT4auGI-YyQyRiRqF_9DFSw9f01gy9QCLcBGAs/s400/sgombro.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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<b>Il pesce azzurro</b> è una categoria ittica nota da un punto di vista nutrizionale per la ricchezza di grassi polinsaturi della classe <i>omega 3</i> (EPA e DHA), il cui consumo si consiglia dalle 1 alle 2 volte a settimana per poter raggiungere l’apporto di omega 3 raccomandato. Secondo le ultime tabelle dei LARN 2014,<i> l’assunzione giornaliera adeguata di omega 3 (EPA+ DHA) è di 250 mg per la popolazione adulta</i>, così come per i ragazzi e le gestanti, per i quali si consiglia inoltre un apporto aggiuntivo di circa 100 mg di DHA. In letteratura scientifica ai grassi della categoria Omega 3 vengono riconosciute proprietà protettive e di prevenzione per patologie cardiovascolari, sindromi metaboliche, iperinsulinemie, neurologiche ed oncologiche, grazie al loro potente ruolo antinfiammatorio e antiossidante.<br />
<b>Lo sgombro, è tra i pesci azzurri con un maggior contenuto di omega 3</b>: 100 g di prodotto fresco apportano circa 11 g di grassi totali, di cui <i>1,9 g sono omega 3 </i>(1,26 g di DHA e 0,73 di EPA), pertanto per potersi garantire l’apporto adeguato settimanale sarebbe sufficiente consumarne 2 porzioni a settimana. Per le sarde e le alici, altri pesci appartenenti sempre alla categoria pesce azzurro, i valori di omega 3 sono leggermente inferiori per le sarde (1,6 g per 100 g di pesce fresco) per dimezzarsi nelle alici (0,8 g per 100 g di prodotto fresco). </div>
<div style="text-align: justify;">
Consumare del pesce azzurro fresco, in una società come la nostra in cui le attività quotidiane avvengono a ritmi veloci, inclusa la spesa e la preparazione dei pasti, non sempre è possibile con una frequenza adeguata. Pertanto il pesce conservato in scatola o in vetro, in alternanza al consumo di pesce fresco, può essere una soluzione molto pratica, veloce ed igienicamente sicura. L'importante è scegliere dei prodotti di buona qualità, conservati al meglio, che non ne pregiudicano gli aspetti organolettici e nutrizionali.</div>
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Possiamo trovare in vendita<b> sgombri in scatola sia nelle versioni in salamoia</b> (meglio definiti come “al naturale”, cioè in una soluzione di acqua e sale), <b>che conservati in olio</b>, molto frequentemente olio di oliva e più raramente in olio extravergine di oliva, con differenze ovviamente anche di prezzo. Mi è capitato di trovare tra gli scaffali del supermercato, degli sgombri conservati in scatola esclusivamente in olio extravergine di oliva, ed appartenenti alla specie <u><i>Scomber Scombrus</i></u>. Li ho trovati un ottimo prodotto sia da un punto di vista di caratteristiche organolettiche che nutrizionali, essendo l'olio extravergine di oliva nettamente di qualità migliore rispetto all'olio di oliva. La conservazione in lattina inoltre impedisce i processi di ossidazione dell'olio da parte della luce solare e non corre rischi di rottura. <i>Pertanto uno sgombro così conservato può essere una soluzione pratica per i pasti da consumare fuori come gite fuori porta, picnic, escursioni in montagna in tenda che possono durare anche più di un giorno e in genere per tutte quelle volte che non siamo a casa ma per ragioni dietetiche o di gusto, vogliamo consumare un secondo di pesce azzurro da accompagnare ad un contorno di verdure</i>. Un altro consumo specifico dello sgombro in scatola può essere per i pranzi in ufficio, dal momento che le scatole singole monoporzione si possono lasciare nel cassetto o in un armadio per essere consumate nel momento opportuno. </div>
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<br /></div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-V2oqHasQ1jo/WUkgNTdr0FI/AAAAAAAABoo/4FzQGxtY0KQmFC_mU1BtEscQ_bnoJY4pgCLcBGAs/s1600/Panino%2Bcon%2Bsgombro%2Be%2Bzucchine.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><img border="0" data-original-height="1069" data-original-width="1080" height="316" src="https://1.bp.blogspot.com/-V2oqHasQ1jo/WUkgNTdr0FI/AAAAAAAABoo/4FzQGxtY0KQmFC_mU1BtEscQ_bnoJY4pgCLcBGAs/s320/Panino%2Bcon%2Bsgombro%2Be%2Bzucchine.jpg" width="320" /></a>Sia se scegliamo la versione condita all'olio extravergine di oliva che quella al naturale per una <span style="font-family: inherit;">versione meno calorica (300 kcal per lo sgombro sott'olio verso le 160 kcal circa del naturale, per 100 g di prodotto) potremmo <i>consumare lo sgombro ben scolato come accompagnamento di una insalata o come una alternativa alla farcitura di un panino</i>. Infatti <b>troppo spesso la composizione dei panini viene fatta con salumi o formaggi, mentre utilizzando in alternanza lo sgombro, eviteremo di assumere troppi grassi saturi e sale contenuti negli affettati e nei formaggi</b>. Basterà acquistare del buon pane fresco integrale, delle verdure cotte o crude come rucola, lattuga, radicchio... e in un attimo avremo composto il nostro pranzo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Per darvi un'idea più pratica, vi propongo la mia soluzione di panino che ho portato con me una domenica durante la quale sono andata a fare una passeggiata in montagna: panino integrale circa 90 g (il mio era con farina da grano saraceno), 1 confezione di sgombro grigliato all'olio extravergine di oliva ben scolato e fette di zucchine grigliate non condite: lo sgombro ha insaporito bene il tutto senza aggiungere altro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Il consumo del pesce in conserva è quindi una soluzione pratica per consumare le porzioni di pesce consigliate, anche quando non è possibile acquistarlo fresco.</span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
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Dott.ssa Valentina Vitihttp://www.blogger.com/profile/03626575646031772926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5389462301913854982.post-17804113725825324322017-06-14T09:15:00.005+02:002017-06-14T12:20:02.487+02:00Crema di Cannellini alla Senape e la glicemia va giù <div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
Avevo in frigorifero dei fagioli cannellini già cotti, avanzati dalla cottura in pentola di terracotta che avevo fatto qualche giorno fa, pochi per essere un piatto completo, ma della quantità giusta per essere trasformati in una crema di accompagnamento per un piatto a base di riso basmati integrale e verdure salate in padella. Un pranzo veloce ma che non ci fa rinunciare al gusto.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-19V2siGJTkA/WT5bKcbip5I/AAAAAAAABoA/0QTWRsz5BiM6IK8jEmWDjl9JxiUJ46qWwCLcB/s1600/Crema%2Bdi%2Bcannellini%2Balla%2Bsenape.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1600" height="320" src="https://2.bp.blogspot.com/-19V2siGJTkA/WT5bKcbip5I/AAAAAAAABoA/0QTWRsz5BiM6IK8jEmWDjl9JxiUJ46qWwCLcB/s320/Crema%2Bdi%2Bcannellini%2Balla%2Bsenape.jpg" width="320" /></a></div>
<b>INGREDIENTI PER 4 PORZIONI</b>: <i>100 g di fagioli cannellini bianchi cotti; un rametto di prezzemolo fresco; 2 cucchiaini di senape gialla; una spolverata di pepe; 1 cucchiaino di erba cipollina essiccata; una spolverata di origano essiccato; 2 cucchiaini di olio extravergine di oliva; succo di mezzo limone; un pizzico di sale.</i><br />
<i><br /></i>
Frullare con un minipimer o un robot da cucina, i fagioli con la senape e il succo di limone, sino ad ottenere un composto cremoso, quindi aggiungere le erbe aromatiche, il sale e il pepe.<br />
Questa salsa è ideale per accompagnare del riso o altre insalate di cereali fredde, della carne alla piastra, uova sode, verdure grigliate o crostini di pane.<br />
<br />
<b>INFORMAZIONI NUTRIZIONALI</b>: una singola porzione contiene <i>52 kcal</i>, <i>5,7 g di carboidrati</i>, <i>2,4 g di grassi</i> e <i>2 g di proteine</i>. <b>La senape</b> è una salsa che si ottiene dai semi di senape (bianchi o bruni o neri), provenienti da una pianta appartenente alla famiglia delle <i>Crucifere, </i>pertanto i semi di senape contengono gli stessi composti di cavoli e broccoli, nella fattispecie dei <i>glucosinolati</i>. Di per se i semi non hanno sapore, ma una volta che vengono posti in acqua fredda, l'enzima <i>mirosinasi</i> entra in azione producendo il sapore caratteristico di senape e mostarda, che differisce dalla tipologia dei semi e dalla tecnica di preparazione. Occorrono almeno 10 minuti per raggiungere l'intensità massima di sapore e l'aggiunta di un ingrediente acido, come l'aceto, è ciò che disattiverà l'enzima e bloccherà così il sapore ottenuto. E' <i>l'isotiocinato di allile</i>, prodotto secondario dei glucosinati, il responsabile della piccantezza e delle proprietà terapeutiche della senape, riscontrate anche in due suoi parenti stretti: il wasabi e il rafano.<br />
<b>Le proprietà della senape </b>si riscontrano sia nell'olio che nei semi stessi; vari studi scientifici hanno indagato sia in vivo che in vitro, attività antiproliferativa di cellule tumorali, ma anche capacità di ridurre i valori di glicemia dopo un pasto a base di carboidrati. Uno studio ad esempio ha dimostrato che integrando la dieta con semi di senape gialla, si <b>riducono le risposte glicemiche postprandiali</b> in giovani uomini sani (nello studio in question aggiungendo 5 g di senape gialla in una zuppa di patate), suggerendo così un possibile uso della senape nella gestione delle insulinoresistenze e nello stato di prediabete.<br />
<br />
FONTE<br />
<a href="https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23025390" target="_blank">https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23025390</a><br />
<br />
<br /></div>
</div>
Dott.ssa Valentina Vitihttp://www.blogger.com/profile/03626575646031772926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5389462301913854982.post-18247975177884643422017-06-01T14:54:00.003+02:002017-06-01T14:54:58.260+02:00Torta di Ciliegie alla farina di Mais<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-a2YME8EjN18/WS8-xHCss3I/AAAAAAAABnk/ADnVAvmvII8FRgKlY-840FmuvSp6Pl4iwCLcB/s1600/Ciliegie.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1440" data-original-width="1152" height="200" src="https://1.bp.blogspot.com/-a2YME8EjN18/WS8-xHCss3I/AAAAAAAABnk/ADnVAvmvII8FRgKlY-840FmuvSp6Pl4iwCLcB/s200/Ciliegie.jpg" width="160" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Cestino di Ciliegie</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
Sono belle da vedere sui loro rami, così tonde, raccolte in grappoli e con quel tipico colore rosso vivo, e come ogni anno fanno la loro comparsa nella tarda stagione primaverile. Parliamo delle <b>ciliegie: </b>è quasi impossibile resistere al loro sapore tra il dolce lievemente acidulo e alla loro consistenza soda e carnosa. Anche quest'anno il nostro albero di ciliegie ci ha regalato questi frutti deliziosi, peccato che maturino così in fretta per terminare nell'arco di una paio di settimane. In questi giorni abbiamo ciliegie in abbondanza, così ho voluto provare a farne una torta speciale, con farina di mais per una versione senza glutine e dal sapore che richiama il passato e la vita di campagna della mia terra, quando il consumo della farina di mais era praticamente quotidiano. Una ricetta facile e veloce, ma che sono sicura apprezzerete.</div>
<b><br /></b>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-Zv7BGG4GyiA/WS8zMI5Zh8I/AAAAAAAABnU/cWbxyh8bS34NIykhi96Vs7NhuZfgNJamQCLcB/s1600/Torta%2Bdi%2Bciliegie.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://2.bp.blogspot.com/-Zv7BGG4GyiA/WS8zMI5Zh8I/AAAAAAAABnU/cWbxyh8bS34NIykhi96Vs7NhuZfgNJamQCLcB/s320/Torta%2Bdi%2Bciliegie.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>INGREDIENTI PER 10 PORZIONI:<i> </i></b><i>120 g di farina di mais tipo fioretto; 120 g di farina di grano saraceno (o altra farina come di grano integrale o di riso); 80 g di olio extravergine di oliva; 40 g di zucchero integrale di canna; 2 uova; 150 ml di latte di riso; 1 bustina di lievito; 200 g di ciliegie prive dell'osso; succo di 1/2 limone; sale</i></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Sbattere le uova con lo zucchero fino renderle spumose, quindi unire l'olio, il latte, il succo di limone e continuare a sbattere bene il tutto. Aggiungere le farine, il lievito, il pizzico di sale e mescolare il composto con una paletta di legno. Imburrare una tortiera da 25 cm e versarvi l'impasto, quindi cospargere sulla superficie, le ciliegie lavate e private dell'osso centrale. Cuocere in forno a 180°C per 30 minuti.</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-weight: bold;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>INFORMAZIONI NUTRIZIONALI</b>: una porzione di questa torta contiene <i>200,6 kcal, 27, 3 g di carboidrati, 9,1 g di grassi e 4,3 g di proteine. </i></div>
<div style="text-align: justify;">
Le ciliegie sono frutti ricchi di sostanze antiossidanti come <b>antocianine</b>,<b> quercetina</b>,<b> carotenoidi</b>,<b> melatonina</b> ma anche <b>potassio</b> e <b>vitamina C</b> (il colore rosso ne suggerisce tale ricchezza di antiossidanti). Tali costituenti bioattivi fanno delle ciliegie un alimento dalle spiccate proprietà benefiche e di prevenzione per patologie infiammatorie, cardiovascolari, tumori e Alzheimer. Hanno <b>elevata azione antiossidante</b>, inibiscono l'attività enzimatica di COX1 e 2, hanno un basso indice glicemico (9 g di carboidrati per 100 g di prodotto) e attività antitumorale investigata in studi in vitro e in modelli animali. </div>
<div style="text-align: justify;">
Oltre un'azione antiossidante, le ciliegie sembrano possedere anche <b>un'azione antidolorifica</b> ed <b>analgesica</b>, tanto da essere state proposte come alternativa naturale ai farmaci antidolorifici non steroidei. Inoltre le ciliegie potrebbero essere utilizzate come <b>integrazione per aumentare il recupero della funzionalita muscolare</b> dopo esercizio e per dare sollievo al dolore, data la loro funzione di diminuire il danno muscolare e l'infiammazione indotta dall'esercizio.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
FONTI</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23710994%20https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21229414" target="_blank">https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21229414</a></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23710994" target="_blank">https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23710994</a></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23075558" target="_blank">https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23075558</a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
Dott.ssa Valentina Vitihttp://www.blogger.com/profile/03626575646031772926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5389462301913854982.post-68985434400328102132017-05-23T13:05:00.003+02:002017-05-23T13:06:10.307+02:00Il Gelato: alimento irrinunciabile ma quale e quando mangiarlo in una dieta? Se "finto" anche tutti i giorni<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-_yPm80ETeL4/WSQS5LhcaDI/AAAAAAAABnA/65CzufhJ25YpwJ5I5UgOB6_LDOdLSR28ACEw/s1600/Gelato.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="223" src="https://2.bp.blogspot.com/-_yPm80ETeL4/WSQS5LhcaDI/AAAAAAAABnA/65CzufhJ25YpwJ5I5UgOB6_LDOdLSR28ACEw/s400/Gelato.jpg" width="400" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Che sia un alimento da
gustare con calma o con voracità, da soli a casa o in compagnia
durante una passeggiata estiva all’aria aperta, con l'arrivo della bella stagione <b>il gelato</b> ogni anno torna protagonista., adatto a tutti e in tutti i momenti della
giornata, grazie al suo binomio inscindibile di dolcezza e freschezza.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Il consumo del gelato
risale ad epoche antiche quando era uso miscelare frutta, miele e
neve; per ottenere il gelato come lo intendiamo noi oggi dobbiamo
però aspettare il XVII secolo, quando Francesco Procopio dei
Coltelli, cuoco siciliano ritenuto il padre del gelato, fondò a
Parigi il caffè-gelateria “<i>Cafè Procope</i>”, e da allora il gelato
si diffuse in tutto il mondo. <span style="text-align: left;">Fino agli anni ‘50-’60,
la produzione di gelato è stata esclusivamente di tipo artigianale,
mentre oggi a questa, si affianca la produzione industriale, che
differisce dalla prima per l’aggiunta di una maggiore quantità di
grassi e di aria. </span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="text-align: left;">T</span><span style="text-align: left;">ecnicamente infatti, per ottenere il gelato è
necessario far incorporare dell’aria ad una miscela liquida durante
il suo processo di congelamento, mescolando costantemente. </span><b style="text-align: left;">Gli</b><span style="text-align: left;">
</span><b style="text-align: left;">ingredienti principali</b><span style="text-align: left;"> della miscela sono </span><i style="text-align: left;"><b>latte fresco,
zucchero ed uova</b> </i><span style="text-align: left;">a cui vengono aggiunti altri ingredienti in
base al gusto da ottenere: </span><i style="text-align: left;"><b>polpa di frutta</b></i><span style="text-align: left;">, per i
gelati alla frutta, </span><i style="text-align: left;"><b>panna</b></i><b style="text-align: left;">, </b><i style="text-align: left;"><b>cioccolato,
caffè, frutta secca </b></i><span style="text-align: left;">per le creme. E’ possibile ottenere </span><b style="text-align: left;">i
gelati alla frutta </b><span style="text-align: left;">anche senza aggiungere latte ed uova: in questo
caso si parla più propriamente di</span><i style="text-align: left;"> sorbetto</i><span style="text-align: left;">, meno cremoso
perché privo di grassi e quindi con un minore apporto calorico
(circa 150 kcal su 100 grammi rispetto alle circa 300 Kcal su 100g
per le creme); inoltre essendo composto sostanzialmente da acqua,
frutta e zucchero, risulta adatto in casi di allergie o intolleranze
a latte e uova.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Per migliorare la
compattezza del gelato e mantenerne nel tempo le sue caratteristiche,
sia esso artigianale che industriale, agli ingredienti di base
vengono spesso aggiunti degli additivi alimentari quali emulsionanti
e addensanti.<b> </b><i><b>Gli emulsionanti</b></i><b> </b>permettono all'acqua e alle
sostanze grasse presenti nel gelato di mescolarsi con più facilità
(ad esempio le lecitine di soia o uova); gli addensanti invece
hanno la capacità di assorbire l'acqua all'interno del gelato,
rendendolo asciutto e stabile. Tra gli addensanti più usati troviamo
la pectina, la farina di semi di carrube, gli alginati e la
carragenina.
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Per essere sicuri di
mangiare <b>un gelato di qualità</b>, verificare che tutti gli additivi
(compresi i coloranti) siano di origine naturale e non siano aggiunti
conservanti, in quanto è la catena del freddo che garantisce
l’igienicità e la conservazione nel tempo del prodotto. Inoltre
sarebbe meglio evitare gelati che contengono <i>margarina o in genere
grassi vegetali idrogenati</i> e <i>oli vegetali</i> non specificati,
aggiunti spesso per aumentarne la cremosità, la resistenza alle alte
temperature (quindi il gelato si scioglie con minore facilità) e il
gusto, ma che sono costituiti da grassi con scarse proprietà
nutrizionali. Sono molte le gelaterie che espongono al pubblico la
lista degli ingredienti, o al limite può essere sempre richiesta dal
cliente.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<i>Un gelato di qualità è
un alimento a tutti gli effetti, costituito da una serie di
ingredienti validi dal punto di vista nutrizionale, che se
opportunamente dosati e combinati, lo rendono un alimento equilibrato
e salutare.</i> Poiché il latte è uno degli ingredienti principali, il
gelato ha buone quantità di calcio, fosforo, vitamina A e alcune
vitamine del gruppo B (essenzialmente B1 e B2). I gelati alla frutta
sono ricchi di <i>fattori vitaminici antio</i>ssidanti derivanti
dalla frutta stessa, mentre latte e uova contenuti nelle creme,
aggiungono un buon apporto di <i>proteine ad alto valore biologico</i>
e di grassi a catena corta di facile digeribilità.
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<b>Il gelato può essere
inserito in un’alimentazione equilibrata </b>tenendo comunque sempre
presente il suo valore energetico e nutrizionale. Può costituire una
valida merenda per i bambini e i ragazzi, soprattutto dopo
un’attività fisica importante oppure saltuariamente<b> un sostituto di un pasto</b> facendolo precedere da un bel piatto di verdure crude o cotte, sia per poter modulare meglio la glicemia, che per ottenere una maggiore sazietà ma anche per introdurre il corretto apporto di fibre. In questo caso la scelta di gusti alla frutta e di creme, magari evitando cono e cialde, ci permetterà un maggiore equilibrio tra grassi e zuccheri.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Ad ogni modo non va dimenticato che <b>il gelato è pur sempre un dolce</b>, e che in base alla scelta di gusti, cialde, cono o coppetta, il suo apporto calorico, di grassi e di zuccheri cambia notevolmente. Se vogliamo perdere peso, non certo possiamo pretendere il suo consumo quotidiano, a meno che non ci dotiamo di buona frutta, di un buon robot da cucina, ed impariamo a farci in casa il "finto" gelato. In questo caso avremo soltanto trasformato il nostro spuntino a base di frutta in qualcosa di più piacevole e monotono. Il gelato vero lo lasceremo ad un consumo più occasionale. </div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-9nKNoJ035wA/WSQP4Q9PUlI/AAAAAAAABm0/uZjKiR7q2i0DiRT1lhmtfmft5b215J0pgCLcB/s1600/IMG_0597.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="208" src="https://1.bp.blogspot.com/-9nKNoJ035wA/WSQP4Q9PUlI/AAAAAAAABm0/uZjKiR7q2i0DiRT1lhmtfmft5b215J0pgCLcB/s320/IMG_0597.JPG" width="320" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<b>RICETTA DEL "FINTO" GELATO, </b>INGREDIENTI PER 1 PORZIONE: <i>1/2 banana matura a pezzi congelata; 100 g di frutta a scelta a pezzi congelata (fragole, melone, albicocche, pesche, frutti rossi...); 100 ml di latte parzialmente scremato oppure latte vegetale (cocco, mandorla, avena, riso, nocciola...) </i></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<i><br /></i></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
E' necessario avere la frutta surgelata a pezzi da tirare fuori soltanto nel momento della preparazione, e un robot da cucina adatto per tritare il ghiaccio. Inserire la frutta scelta nel boccale del robot (la base di banana fornirà al nostro gelato una giusta consistenza), ed iniziare a frullare in modo intermittente, aggiungendo a filo il latte, poco alla volta, in modo da regolare la corposità del gelato. Se dovesse risultare troppo liquido, si può riporre in freezer fin quando otterremo la consistenza desiderata. Guarnire a piacere con frutta fresca o granella di cioccolata fondente o frutta secca. </div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<b>VARIANTE</b>: il latte vaccino si può sostituire con latte vegetale di mandorla, cocco, nocciola, riso, farro, soia...a seconda della nostra fantasia, dei gusti che vorremo creare e delle nostre esigenze nutrizionali. Oppure per una versione più cremosa e corposa, lo potremmo sostituire con dello yogurt greco al naturale o dello yogurt vegetale. Ad esempio perché non provate ad ottenere il gusto "stracciatella" con banana, yogurt greco e cioccolato fondente a scaglie aggiunte alla fine? L'aggiunta infine di dolcificanti come zucchero integrale di canna, miele, succo d'agave o malti sicuramente ne aumenterà la dolcezza ma anche l'apporto di zuccheri semplici. </div>
</div>
Dott.ssa Valentina Vitihttp://www.blogger.com/profile/03626575646031772926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5389462301913854982.post-20501502901572516162017-05-18T12:27:00.003+02:002017-05-18T12:31:53.880+02:00Le erbe selvatiche in cucina: Risotto alle Ortiche e Frittata di Orapi<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-GImEgRmSDYY/WRtAJbN2nQI/AAAAAAAABmk/JWkyNZdRP9Qd_hojeg3yj4ULCYYa-fK7QCLcB/s1600/erbe.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://4.bp.blogspot.com/-GImEgRmSDYY/WRtAJbN2nQI/AAAAAAAABmk/JWkyNZdRP9Qd_hojeg3yj4ULCYYa-fK7QCLcB/s320/erbe.jpg" width="320" /></a>L'arrivo della primavera con le sue giornate soleggiate e più lunghe ci permette di dedicarci maggiormente ad attività all'aria aperta, come ad esempio passeggiate ed escursioni in montagna. Quale migliore occasione per passare una giornata a contatto con la natura, con il silenzio, seguendo ritmi più lenti e magari sfruttando l'occasione per andare alla ricerca di <b>erbe selvatiche commestibili</b>; alla fine della nostra escursione, porteremo a casa un inconsueto ma soddisfacente bottino. Basterà munirsi di buste di carta o di un cestino e di guanti e coltellino, ma <b>soltanto se sappiamo riconoscerle o abbiamo con noi persone esperte</b>, perchè non tutte le erbe selvatiche sono commestibile e spesso piante anche apparentemente simili, possono non esserlo da un punto di vista di tossicità. Le specie di erbe spontanee sono numerose; passiamo da specie più comuni per il loro uso in cucina quali<i> cicoria, tarassaco, borragine, asparago e menta</i> ( in <a href="http://unanutrizionistaincucina.blogspot.it/2015/02/la-menta-e-i-suoi-effetti-benefici.html" target="_blank">questo link</a> vi avevo parlato della menta e delle sue proprietà) a specie meno utilizzate ma non di minore importanza come la <i>portulaca, l'otica, gli orapi, la piantaggine, la malva, la bardana</i>...<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
L'accortezza che si richiede per la loro raccolta è di duplice valenza: la prima per il rispetto dell'ambiente e della pianta, prevede che vada prelevata soltanto la parte della pianta commestibile (foglie o fiori), senza strapparla o stradicarla, così che possa continuare il suo ciclo di vita; non vanno inoltre raccolte piante da zone protette. La seconda accortezza è per il consumatore, pertanto è consigliabile non raccogliere erbe selvatiche che crescono in zone inquinate (discariche, aree industriali, canali di scolo, terreni con trattamenti chimici), sui cigli della strada e piante malate o ammuffite.</div>
<div style="text-align: justify;">
In occasione di una giornata di trekking sulle montagne dell'Appennino centrale, siamo andati alla scoperta dei territori dove pascolano allo stato brado, i <i>vitelloni IGP di razza Marchigiana </i>dell'<b>azienda agricola Ernesto Gargaro</b>, tra i comuni di Atina e Sefferati (FR). I principi su cui si basano i loro allevamenti sono l'armonia tra uomo e natura e il concetto della non-violenza; l'azienda oltre ai vitelloni, alleva anche cavalli. Tali territori sicuramente incontaminati a circa 1200 m di altezza, ci hanno regalato un pò di ortiche e di orapi, ingredienti base delle ricette che vi illustrerò in seguito.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma ora scopriamo insieme le proprietà di queste due erbe selvatiche.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>L'ORTICA</b> (o <i>urtica</i>, da <i>urere</i>, bruciare, e<i> tactus</i>, il tatto) è una pianta erbacea perenne, che può arrivare ad altezza anche oltre il metro, con foglie più o meno grandi, disposte a croce e contenenti peli urticanti. La fioritura avviene tra maggio a novembre ed è una pianta selvatica comunissima del nostro territorio, che possiamo trovare da zone pianeggianti fino a circa 1800 metri di altitudine. Spesso è più temuta che impiegata per i suoi numerosi benefici, ma la raccolta delle foglie può avvenire senza problemi utilizzando degli appositi guanti, oppure raccogliendo quelle apicali della pianta a partire dall'attaccatura inferiore delle foglie allo stelo, poiché è la faccia della foglia rivolta verso l'alto a contenere i peli urticanti. Una volta raccolte, le foglie possono essere conservate in frigo in un sacchetto di carta o in un panno di cotone, e perderanno la loro capacità urticante in 12 ore, oppure si possono lasciare a bagno in acqua fredda prima della cottura. Ad ogni modo le foglie diventeranno innocue dopo una breve sbollentatura in acqua e poi strizzate.</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>L'ortica è da sempre conosciuta come un'erba dalle numerose proprietà medicali</i>, da utilizzare sia come preparazioni erboristiche, come tintura madre, come tisane e decotti o come lozioni che trovano applicazioni ad esempio in affezioni cutanae (acne, eczemi, alopecia e forfora). </div>
<div style="text-align: justify;">
In cucina <i>le foglie </i>possono essere impiegate crude in insalata o cotte come minestre, zuppe, pesti o creme. Il succo di ortica, grazie alla <i>ricchezza di sali minerali, flavonoidi e clorofilla</i>, può essere un ottimo basificante e antiossidante, oltre che rimineralizzante e ricostituente. </div>
<div style="text-align: justify;">
La ricetta che vi propongo vede le ortiche come ingrediente base per il condimento di un riso integrale, accompagnato da noci e pecorino.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-HEUqtLuPvLY/WRr3WPZ8oxI/AAAAAAAABmE/2R_7q3nzrak9vsokoLMvVzW--rY4pp6dwCLcB/s1600/Risotto%2Bortiche.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="238" src="https://3.bp.blogspot.com/-HEUqtLuPvLY/WRr3WPZ8oxI/AAAAAAAABmE/2R_7q3nzrak9vsokoLMvVzW--rY4pp6dwCLcB/s320/Risotto%2Bortiche.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<u>RISOTTO ALLE ORTICHE E NOCI</u>, INGREDIENTI PER 2 PORZIONI: <i>170 g di riso integrale; 150 g di foglie di ortica; 20 g di pecorino; 4 gherigli di noci; 2 cucchiai di olio extravergine di oliva; sale </i></div>
<div style="text-align: justify;">
Mettere in ammollo in acqua fredda le foglie di ortica per circa una mezz'ora, quindi scolarle e lessarle in poca acqua salata per circa 15 minuti. Strizzarle bene e lasciarle raffreddare. Recuperare l'acqua di cottura delle ortiche e aggiungerne altra a sufficienza (circa 2 parti rispetto al peso del cereale) per lessare il riso secondo la tempistica indicata sulla confezione (il mio tipologia lungo ribe necessita di 45 minuti). Nel frattempo preparare la crema di ortiche frullando le foglie lessate con i gherigli di noce, il pecorino grattugiato, l'olio ed eventualmente poco acqua di cottura se ne dovesse risultare una crema troppo densa. A cottura ultimata del riso, scolarlo e mantecarlo per qualche minuto con la crema di ortiche.</div>
<div style="text-align: justify;">
Per una variante <i>senza formaggio</i> si può omettere tranquillamente il pecorino, oppure lo si può sostituire con lievito di birra in scaglie.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>INFORMAZIONI NUTRIZIONALI</b>: dall'ortica sono stati isolati numerosi principi attivi quali carotenoidi; vitamine A, B2 e K; sali minerali come <i>zolfo, selenio, silicio, potassio, magnesio, ferro</i>; acidi come ascorbico, acetico, formico, caffeico, folico ma anche clorofilla, tannino e lectina. Tutte queste sostanze insieme conferiscono all'ortica <b>proprietà diuretiche, depurative, antireumatiche, antiemorragiche , ipoglicemizzanti, antianemiche, ricostituenti e rimineraliz</b><i><b>zanti.</b> </i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><br /></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>GLI ORAPI </b>sono meglio conosciuti come <i>spinaci di montagna</i> e devono il loro nome generico (<i>Chenopodium</i>) alla forma a piede d'oca delle loro foglie. Si trovano in zone con pascolo intensivo e comunque concimate, ad altezze anche superiore ai 2000 m. Tale pianta erbacea cresce spontaneamente in diverse zone di montagna in Italia, come ad esempio in Abruzzo e nella Valle del Comino. In cucina si utilizzano principalmente le foglie, che hanno un sapore deciso e robusto, sia come insalate crude che cotte. La ricetta che vi propongo è una facile e gustosa frittata.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-3Ag-Xd1ZL5o/WRsYYdzy2DI/AAAAAAAABmU/KTBE8EjZC7IeyBDo78UkNCZgSpZZLU8NwCLcB/s1600/Frittata%2Borapi.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="223" src="https://2.bp.blogspot.com/-3Ag-Xd1ZL5o/WRsYYdzy2DI/AAAAAAAABmU/KTBE8EjZC7IeyBDo78UkNCZgSpZZLU8NwCLcB/s320/Frittata%2Borapi.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<u>FRITTATA DI ORAPI,</u> INGREDIENTI PER 2 PORZIONI: <i>4 uova di galline allevate a terra; 100 g di orapi; 1 spicchio d'aglio; 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva; sale.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
Pulire bene gli orapi dai residui di terra o altre erbacce, e lavarli bene sotto aqua corrente. Soffriggere lo spicchio d'aglio con l'olio in una padella antiaderente fin quando sarà dorato. Aggiungere gli orapi e farli cuocere per 5 minuti. Nel frattempo sbattere in una ciotola con una frusta le uova e il sale, fino a renderle spumose. Aggiungerle infine nella padella con gli orapi e far cuocere in entrambi i lati per qualche minuto. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>INFORMAZIONI NUTRIZIONALI</b>: così come l'ortica, ma in genere come tutte le erbe spontanee, gli orapi sono ricchi di sostanze nutritive che prendono dal terreno in cui crescono, quindi sali minerali come <i>ferro, potassio, rame, fosforo, iodio e vitamine C, del complesso B, clorofilla e mucillagini</i>. Hanno proprietà vermifughe, lassative, emollienti e depurative, oltre che ricostituenti e antianemiche. Così come per l'ortica, sono sconsigliati in persone che soffrono di calcoli renali a causa del loro contenuto di acido ossalico.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
Dott.ssa Valentina Vitihttp://www.blogger.com/profile/03626575646031772926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5389462301913854982.post-47697422130751601912017-05-11T00:41:00.003+02:002017-05-11T00:49:51.134+02:00Tortino di Zucchine ed Alici<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
L'acciuga, conosciuta anche con il nome di "alice", appartiene alla varietà di pesce azzurro e di piccola taglia. La sua stagionalità di pesca va da Marzo a Settembre ed è diffusa nel Mar Mediterraneo, oltre che nell'Atlantico e nei mari del Nord.<br />
Di solito quando pensiamo a come poter consumare le alici, il primo piatto che ci viene in mente è la frittura, sicuramente più gustosa ed appagante ma non ideale per un consumo quotidiano e se vogliamo perdere peso. La ricetta che vi propongo oggi prevede una modalità di cottura in forno, in una versione di tortino senza formaggi o uova, ma in un triplo strato di zucchine, alici, pomodori e fiori di zucca, con gradinatura finale di pangrattato. Potete preparalo anche in anticipo e consumarlo freddo.<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-Q01GGW62Wjw/WROStZie_fI/AAAAAAAABls/hzep4KFCkHYnKwWI9pQVjmLdqFPsTeq3ACLcB/s1600/Tortino%2Balici.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="239" src="https://4.bp.blogspot.com/-Q01GGW62Wjw/WROStZie_fI/AAAAAAAABls/hzep4KFCkHYnKwWI9pQVjmLdqFPsTeq3ACLcB/s320/Tortino%2Balici.jpg" width="320" /></a></div>
<b>INGREDIENTI PER 2 PORZIONI</b>: <i>300 g di alici fresche pulite, 3 zucchine, 100 g di pomodorini datterini, 30 g di fiori di zucca, 20 g di pangrattato, 2 cucchiai di olio extravergine di oliva, origano, sale, pepe.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Lavare e affettare le zucchine in verticale, quindi cuocerle 5 minuti su una piastra antiaderente da entrambi i lati. Nel frattempo aprire a metà le alici e oliare una teglia rotonda da forno di circa 20 cm di diametro. Disporre sulla base della teglia le fettine di zucchine grigliate e aggiungere poco sale. Sovrapporre le alici in un unico strato di alici, aggiungere i pomodorini tagliati a pezzi, i fiori di zucca ridotti a strisce grossolane e completare lo strato superiore con pangrattato, sale, pepe, origano e il restante olio a filo. Infornare a 200°C per 30-40 minuti.<br />
<br />
<b>INFORMAZIONI NUTRIZIONALI</b>: una porzione contiene<b> 290 kcal</b>, <b>11 g di carboidrati</b>, <b>15 g di grassi</b> (8 g di monoinsaturi e 3 g di polinsaturi tra cui gli omega 3), e <b>27 g di proteine</b>. Tra i sali minerali più abbondanti troviamo il <i>selenio</i>, il <i>potassio</i> e il <i>magnesio</i> e tra le vitamine quelle del complesso B, <i>la vitamina C</i>, E e K.</div>
</div>
Dott.ssa Valentina Vitihttp://www.blogger.com/profile/03626575646031772926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5389462301913854982.post-73917242856213208912017-04-18T09:56:00.000+02:002017-04-18T09:56:40.801+02:00Plumcake cioccolato e pere<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
E' avanzata troppa cioccolata dalle uova di Pasqua dei vostri figli o che avete ricevuto in regalo?Quale migliore occasione per convertirle in dolci o biscotti da consumare la mattina a colazione? Meglio se il cioccolato è fondente, magari al 72% o 85%, e di buona qualità. Sciolto nell'impasto, potrà essere una valida alternativa allo zucchero, e combinandolo con frutta matura come pere, banana o fragole, otterremo un risultato naturalmente dolce. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-eSkNKwhoYYc/WPKAzGJh9-I/AAAAAAAABlU/EeJVh2XwlPQ_ltKffUz0EQDbDqh2bR1hwCLcB/s1600/Tronchetto%2Bal%2Bcioccolato%2Be%2Bpere.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="239" src="https://4.bp.blogspot.com/-eSkNKwhoYYc/WPKAzGJh9-I/AAAAAAAABlU/EeJVh2XwlPQ_ltKffUz0EQDbDqh2bR1hwCLcB/s320/Tronchetto%2Bal%2Bcioccolato%2Be%2Bpere.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>INGREDIENTI PER 10 PORZIONI</b>: <i>200 g di farina di farro integrale (o frumento integrale); 50 g di fecola di patate; 120 g di cioccolato fondente; 50 g di olio extravergine di oliva; 200 ml di latte vegetale (o latte di mucca parzialmente scremato); 1 bustina di lievito per dolci; 2 pere mature; succo di 1 limone; sale</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Dapprima sbucciare e tagliate le pere a dadini, spruzzandole con del succo di limone per non farle annerire. Sciogliere il cioccolato a bagnomaria in un contenitore di acciaio, quindi una volta sciolto, aggiungere il latte e l'olio di oliva, mescolando bene il tutto. In una ciotola capiente unire la farina di farro, la fecola di patate, il lievito in polvere, mescolare bene il tutto e aggiungere nel centro i liquidi. Mescolare il composto, aggiungere una parte dei pezzi di pera e mescolare ancora fino ad ottenere un composto omogeneo; regolare con più latte o farina a seconda della consistenza dell'impasto ottenuto. Preparare quindi il contenitore per la cottura, foderare con della carta forno, versarvi l'impasto e ricoprire con i restanti pezzi di pera. Infornare per 40-45 minuti a 180°C.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>INFORMAZIONI NUTRIZIONALI:</b> una porzione di questo dolce di circa 100 g, contiene <b>227 kcal</b>, <b>28 g di carboidrati</b>,<b> 12 g di grassi</b> e <b>3,3 g di proteine</b>. L'assenza dello zucchero nell'impasto e la presenza della farina integrale, lo rende un dolce ad impatto glicemico minore rispetto ad una versione standard, ideale da consumare a colazione.</div>
</div>
Dott.ssa Valentina Vitihttp://www.blogger.com/profile/03626575646031772926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5389462301913854982.post-65444752299489432112017-03-31T11:57:00.000+02:002017-03-31T11:57:01.965+02:00Stitichezza Parte II: rimedi naturali ed alimenti utili<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<span style="text-align: justify;">Nella </span><a href="http://unanutrizionistaincucina.blogspot.it/2017/02/stitichezza-parte-i-si-fa-presto-dire.html" style="text-align: justify;" target="_blank">prima parte</a><span style="text-align: justify;"> dell'articolo sulla stitichezza, abbiamo analizzato le possibili cause e i meccanismi che sono alla base del problema, in questa seconda parte invece analizzeremo quali rimedi naturali adottare e quali i cibi utili per prevenire e gestire la stitichezza.</span><br />
<span style="text-align: justify;">Le persone che soffrono di costipazione, molto frequentemente e per lunghi periodi, fanno uso di <b>lassativi</b> vari, che spesso sono autoprescritti e non suggeriti dal medico. E' il loro uso continuativo e non occasionale a costituire un circolo vizioso con possibili rischi ed effetti collaterali. A seconda del loro meccanismo di azione, possiamo distinguere i lassativi in: </span><br />
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<ul style="text-align: left;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-EFfssYnhJ3M/WNkVrBDz-uI/AAAAAAAABkQ/7HOeTTDzz2sgY0jRQV7Je93mYvxnOrrygCEw/s1600/Laxatives-_Use_Caution_%252811825448006%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://4.bp.blogspot.com/-EFfssYnhJ3M/WNkVrBDz-uI/AAAAAAAABkQ/7HOeTTDzz2sgY0jRQV7Je93mYvxnOrrygCEw/s200/Laxatives-_Use_Caution_%252811825448006%2529.jpg" width="200" /></a>
<li style="text-align: justify;"><b>Osmotici:</b> attuano un richiamo osmotico di acqua, sufficiente a causare l'emissione delle feci come <i>i sali a base di solfato di magnesio o idrossido di magnesio</i>, e zuccheri come il <i>lattitolo e il lattulosio</i>.<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , "geneva" , sans-serif; font-size: 12px;"> </span>Se assunti in eccesso, i lassativi osmotici possono causare cospicua perdita di acqua con consequente disidratazione, squilibri elettrolitici, alterazioni della contrattilità muscolare e delle funzioni renali. </li>
<li style="text-align: justify;"><b>Irritanti o di contatto</b>: a base di erbe che contengono antrachinoni come <i>aloe, senna, rabarbaro, cascara</i>, ma anche <i>olio di ricino, sodio picosulfato e bisacodile.</i> Sono caratterizzati dall'aumentare la peristalsi intestinale proprio in conseguenza di un'azione irritante, quindi se da una parte possono favorire la defecazione, dall'altra un loro abuso può causare alterazioni irreversibili dei nervi e della muscolatura del colon, con consequente perdita di funzionalità.</li>
<li style="text-align: justify;"><b>Lassativi che aumentano il volume delle feci: </b>abbiamo visto come il volume delle feci sia importante per stimolare la motilità intestinale. Tra questi abbiamo<i> i semi di psillo, di lino, l'agar, la crusca, la gomma di guar</i>, da assumere con elevate quantità di acqua per formare una massa gelatinosa che esplicherà il suo effetto dalle 14 alle 72 ore successive. Questa categoria di lassativi è più innocua degli altri due ed esplica inoltre una funzione emolliente e disinfiammante sulla mucosa intestinale irritata.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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</li>
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-_dUbgZU2fOA/WNkVnSMutjI/AAAAAAAABkQ/1MBmWydjPOQNEPn2etSLNFfiq2p5JM2RgCEw/s1600/Cassia_senna_Ypey80-cropped.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://3.bp.blogspot.com/-_dUbgZU2fOA/WNkVnSMutjI/AAAAAAAABkQ/1MBmWydjPOQNEPn2etSLNFfiq2p5JM2RgCEw/s200/Cassia_senna_Ypey80-cropped.jpg" width="119" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Supposte</i> di glicerina o <i>clisteri</i> di acqua o decotti medicamentosi, possono essere altre soluzioni per facilitare le evacuazioni, ma mentre le prime possono comunque favorire fenomeni irritativi e infiammatori e non risolvere il problema, i clisteri possono costituire una valida alternativa a supposte e purganti irritanti e salini. Ad ogni modo <b>la stitichezza va affrontata agendo sulle cause che la innescano e adottando gli opportuni cambiamenti</b>, sia di stile di vita e di alimentazione, che di benessere ed igiene intestinale.</div>
<div style="text-align: justify;">
Come ampiamente descritto nella prima parte dell'articolo, l'alimentazione e un corretto stile di vita, con un adeguato movimento settimanale, sono indubbiamente le migliori strategie antistitichezza, sia in termini di prevenzione che di trattamento.</div>
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-2FErlyPs6Co/WNkd0UYUHaI/AAAAAAAABkg/Scv9Ni9wO287DrtaBOUyBW1lVB7nUXw4gCLcB/s1600/muesli-1766519_960_720.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="303" src="https://2.bp.blogspot.com/-2FErlyPs6Co/WNkd0UYUHaI/AAAAAAAABkg/Scv9Ni9wO287DrtaBOUyBW1lVB7nUXw4gCLcB/s320/muesli-1766519_960_720.jpg" width="320" /></a>Oltre a contenere e ridurre un eccesso di consumo di proteine animali e di cibi troppo salati e raffinati, l'alimentazione antistitichezza dovrebbe contemplare quotidianamente cibi che contengono un maggior quantitativo di fibre, sia solubile che insolubile, come<i> i legumi, la frutta, i cereali integrali, le verdure ed ortaggi, la frutta secca e i semi oleosi</i>. </div>
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Tra <b>i cereali </b>spiccano maggiormente <b>l'avena, </b>consumata sia come fiocchi che in chicchi; <b>l'orzo, </b>grazie alle sue mucillagini che svolgono un'azione lenitiva e lassativa; <b>la segale </b>per il suo elevato contenuto di fibre rispetto agli altri cereali, consumata ad esempio come farina per pane e altri prodotti da forno. Noto è il consumo della <b>crusca</b>, costituente più esterno del chicco del cereale, ricca di fibre insolubili ma che spesso può peggiorare l'irritamento della mucosa intestinale se consumata da sola successivamente alla separazione meccanica dal chicco di origine. Pertanto si consiglia di assumerla per mezzo del consumo del cereale integrale o decorticato e non perlato. </div>
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<b>Ortaggi e verdure </b>dovrebbero accompagnare tutti i pasti quotidiani per un corretto apporto di fibre, vitamine e sali minerali, ma tra gli ortaggi e le verdure da preferire spiccano le <b>insalate crude, </b>in grado di aumentare la massa fecale con sufficiente apporto di acqua; le <b>crucifere</b> come <i>cavolfiori, broccoli </i>e soprattutto la <i>verza</i> cotta al dente; i <b>funghi </b>che esplicheranno la loro funzione lassativa soprattutto se consumati crudi con succo di limone o trifolati, grazie alla presenza di una cellulosa difficilmente aggredibile dai succhi gastrici; gli <b>spinaci, </b>le <b>cicorie</b> (selvatica ma anche indivia, scarola e radicchio), il<b> tarassaco, </b>i<b> </b><b>porri</b> e le <b>cipolle, </b>i<b> </b><b>carciofi, </b>il <b>sedano (</b>contiene sedanina, una sostanza che stimola la peristalsi). <b>Una forte azione lassativa la hanno tutti quei cibi ricchi di vitamina C</b>: <i>kiwi, fragole, ciliege, agrumi, frutti di bosco, melograno, peperoni rossi </i>consumati crudi. </div>
<div style="text-align: justify;">
La <b>pectina</b> è una fibra che a contatto con l'acqua, forma una massa gelatinosa voluminosa che può ammorbidire le feci. Cibi ricchi di pectina sono le <b>mele</b>, le <b>albicocche</b>, le<b> prugne</b> ma anche le <b>carote</b>. <b>Fichi secchi</b> e <b>prugne secche</b>, esplicano una maggiore azione lassativa se lasciati in ammollo in acqua per ore e mangiati dopo l'ammollo, bevendone inoltre l'acqua dell'ammollo. Stessa regola vale per i <b>semi di lino </b>e<b> di chia, </b>ricchi di lignani, altre fibre solubili come le pectine.</div>
<div style="text-align: justify;">
Importante poi è l'utilizzo delle <b>erbe aromatiche</b> come alloro, salvia, rosmarino, menta, origano, maggiorna, prezzemolo, timo che grazie alla loro <i>funzione antifermentativa e antiputrefattiva</i>, migliorano la motilità gastrointestinale.</div>
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-9DtAWRUQ3Tk/WNkjEeoZ_5I/AAAAAAAABkw/sRkoocJ34nIg29tRqnJxb-gLS6ohKHYhwCLcB/s1600/muesli-564762_960_720.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://3.bp.blogspot.com/-9DtAWRUQ3Tk/WNkjEeoZ_5I/AAAAAAAABkw/sRkoocJ34nIg29tRqnJxb-gLS6ohKHYhwCLcB/s320/muesli-564762_960_720.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Un discorso a parte meritano i <b>cibi fermentati </b>quali <i>kefir, yogurt, aceto, senape, sottaceti, panna acida, crauti</i> ed altre verdure fermentate, in quanto cibi che preservano il benessere della flora batterica intestinale e permettono il mantenimento di popolazioni batteriche benefiche fermentative e non putrefattive. Una flora batterica fermentativa è in grado di mantenere un pH intestinale acido, con produzione di <b>acidi grassi a catena corta</b>, detti <b>SCFA</b> (short-gain fatty acids), ottenuti dalla digestione di residui alimentari, soprattutto di amido resistente, metabolizzati in SCFA quali <i>acetato, butirrato e propionato</i>. Gli acidi grassi a catena corta stimolano direttamente la peristalsi intestinale ed ammorbidiscono le feci trattenendo acqua; trasformano e metabolizzano gli acidi biliari, accentuando la loro azione lassativa, e producendo abbondante gas (pur sempre in quantità fisiologica), distendono l'intestino e stimolano così di riflesso la contrazione per la defecazione. <span style="text-align: left;">Inoltre<b> il butirrato</b> <b>esplica anche un importante effetto antinfiammatorio sulle pareti intestinali</b>, <i>riducendo la permeabilità della mucosa intestinale</i>, causa di molte intolleranze alimentari, oltre che modulare la progressione di malattie infiammatorie ed autoimmuni. </span></div>
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I seguenti tipi di <b>alimenti favoriscono la produzione di acidi grassi a corta catena </b>nel colon: <i>carciofi, aglio, porri, cipolle, farro, segale ed asparagi </i>per la presenza di inulina e di fruttoligosaccaridi (FOS); <i>cereali </i>quali<i> orzo, riso </i>ma anche <i>banane verdi, legumi e patate </i>(cotte e lasciate raffreddare) per la presenza di amido resistente. I cereali contengono anche l’arabinoxilano, principale fibra della crusca. Anche i grassi vengono convertiti nell'intestino tenue in acidi grassi a corta catena, oltre al fatto che i grassi stimolano la produzione della bile, nota per esercitare azione lassativa; ne sono ricchi cibi come<i> l’olio extra vergine di oliva, la frutta secca, i semi, l'avocado, il cocco, l'olio di cocco, il pesce azzurro e i formaggi</i>.<br />
<br />
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-CbhraaLANW0/WNrQxCJXSPI/AAAAAAAABlA/gGdR8PucQF4GlgGFjoiM0LGjnH8lX2tAQCLcB/s1600/20170311_150207.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="224" src="https://1.bp.blogspot.com/-CbhraaLANW0/WNrQxCJXSPI/AAAAAAAABlA/gGdR8PucQF4GlgGFjoiM0LGjnH8lX2tAQCLcB/s320/20170311_150207.jpg" width="320" /></a>Mi è capitato di scoprire per caso un'azienda biologica di Merano, <a href="http://www.alpenpur.it/" target="_blank">Alpenpur</a>, dopo aver assaggiato delle marmellate a base di mele e spezie. Con piacere ho potuto provare anche altri loro prodotti tra cui i crauti fermentati, sia classici che con mele, ottenuti dalla fermentazione di cavoli cappucci biologici del Trentino Alto Adige, preparati secondo metodica artigianale e la fermentazione naturale di 6-7 settimane. Ottimi anche gli altri prodotti come la senape e soprattutto il dado vegetale, rigorosamente preparato a freddo e con il 75% di verdure, percentuale nettamente più alta rispetto ai classici insaporitori.</div>
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<u>Fonti </u><br />
"<i>Riattiva il tuo intestino</i>" di Paolo Pigozzi; "<br />
<span style="text-align: left;">"</span><i style="text-align: left;">Bioterpia Nutrizionale</i><span style="text-align: left;">" di D.Arcari Morini, A. D'Eugenio, F. Aufiero</span></div>
"<i>Dietary metabolites and the gut microbiota: an alternative approach to control inflammatory and autoimmune diseases</i>" <a href="https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27350881" target="_blank">https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27350881</a><br />
<br /></div>
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Dott.ssa Valentina Vitihttp://www.blogger.com/profile/03626575646031772926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5389462301913854982.post-7805231455738198802017-03-20T10:46:00.002+01:002017-04-05T17:45:51.020+02:00Muffin al grano Timila con frutta secca e cioccolato fondente<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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Questi muffin sono stati pensati <b>senza l’utilizzo di uova e zuccheri aggiunti</b> nell'impasto, in una versione a basso indice glicemico e che all'occorrenza, sostituendo i prodotti derivati da latte vaccino con yogurt e latte vegetale, possono essere una soluzione completamente vegana. La farina utilizzata proviene da grano antico siciliano della varietà <i>Timilia</i>, macinata a pietra, dell'azienda <a href="http://www.antichigranai.com/" target="_blank">Antichi Granai</a> di Catenanuova (EN). La combinazione di questa farina con la frutta secca, ci rimanda ai sapori di una volta. Basterà riscaldarli un poco prima di consumarli, affinché il cioccolato all'interno, si sciolga in un morbido abbraccio.</div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-pjvTrzNjlWI/WMalxjXU30I/AAAAAAAABjo/0H6cYnG8IvUQ5of66mfw74vGt7PF2gu2QCLcB/s1600/muffin-1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="172" src="https://1.bp.blogspot.com/-pjvTrzNjlWI/WMalxjXU30I/AAAAAAAABjo/0H6cYnG8IvUQ5of66mfw74vGt7PF2gu2QCLcB/s320/muffin-1.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>INGREDIENTI PER 8 MUFFIN GRANDI</b>: <i>70 g di noci, 30 g di nocciole, 80 g di cioccolato fondente 85 %, 80 g di olio extravergine di oliva, 250 g di yogurt alle nocciole (o yogurt di soia alle nocciole), 200 ml di latte parzialmente scremato (o vegetale a scelta), 1/2 bustina di lievito per dolci, 150 g di farina di grano antico (Timilia).</i></div>
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<br /></div>
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Tritare le noci, le nocciole e il cioccolato fondente con un tritatutto o una mezzaluna. Mescolare con un cucchiaio di legno lo yogurt, l’olio, il latte ed unire il trito di frutta secca e cioccolato, la bustina di lievito e la farina, regolando l’impasto con più o meno latte o farina a seconda della consistenza che dovrà essere compatta e non troppo liquida.<br />
Oliate gli stampini da muffin e versate un po’ di impasto fino a coprire i 2/3 dello stampo, quindi cuocete per 5 minuti a 200°C e poi proseguite la cottura a 170°C per altri 30 minuti o fino a cottura ultimata, provando con uno stecchino di legno.</div>
</div>
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<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>INFORMAZIONE NUTRIZIONALE</b>: i valori nutrizionali per singolo muffin (100 g circa) sono <i>6 g di proteine, 13 g di grassi e 18 g di carboidrati</i>, per un totale di <i>220 kcal</i>. Ideale per essere consumato la mattina a colazione insieme ad una tazza di infuso o di latte, oppure per una merenda alternativa per ragazzi o bambini, magari dopo svolgimento di una sana e rigenerante attività fisica.<br />
<br />
<a href="http://www.vegolosi.it/veg-blogger/le-ricette-dei-veg-blogger/muffin-al-grano-timila-con-frutta-secca-e-cioccolato-fondente/" target="_blank">http://www.vegolosi.it/veg-blogger/le-ricette-dei-veg-blogger/muffin-al-grano-timila-con-frutta-secca-e-cioccolato-fondente/</a></div>
</div>
Dott.ssa Valentina Vitihttp://www.blogger.com/profile/03626575646031772926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5389462301913854982.post-20529602705006880882017-03-14T12:40:00.001+01:002017-03-14T12:40:54.858+01:00Panini e Pizzette per le Feste dei Bambini<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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Le ricette di oggi sono una proposta di <b>Paola</b>, una giovane e frizzante mamma che ama cucinare tutto da se in occasione di festicciole che organizza a casa sua per i suoi bambini e per i loro amici. Con grande piacere condivido con voi le sue due ricette di panini e pizzette che ha preparato durante l'ultima festa organizzata a casa sua. </div>
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<br /></div>
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-eX09g0NJH9A/WMaE3SEOtEI/AAAAAAAABjE/RnO6FLHhubAzUQrg9lzv-wZpqH9ZLlNjgCLcB/s1600/pizzette%2Bpaola.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="238" src="https://2.bp.blogspot.com/-eX09g0NJH9A/WMaE3SEOtEI/AAAAAAAABjE/RnO6FLHhubAzUQrg9lzv-wZpqH9ZLlNjgCLcB/s320/pizzette%2Bpaola.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>INGREDIENTI PER 20-30 PANINI</b>: <i>300 ml latte vaccino parzialmente scremato; 60 g di farina di frumento 0; </i><i>320 g di lievito madre; 200 g di farina di riso; 560 ml di acqua; 1 cucchiaino di miele; 60 ml di olio extravergine di oliva; 12 cucchiaini di semi misti a piacere (opzionale); 4 cucchiaini di sale.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Sciogliere dapprima la farina di frumento nel latte tiepido e lasciar freddare. Sciogliere il lievito madre nell'acqua tiepida e aggiungere man mano tutti gli altri ingredienti, impastando per bene il tutto per 10 minuti. Lasciare lievitare per 4/5 ore, quindi rimpastare e lasciare riposare altri 30 minuti. Trascorso questo tempo, formare delle palline di circa 80/100 g e far continuare la lievitazione per un'altra ora. Procedere infine alla cottura per 30/35 minuti a 200°C in forno non ventilato. In base alla grandezza data dai panini, ne usciranno dai 20 ai 30.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-UWuNX3DbOzM/WMaMD2K__PI/AAAAAAAABjU/Ci2T5HewloYrORS7QWE-lMyyDkBLUxDCgCLcB/s1600/pizzette.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://4.bp.blogspot.com/-UWuNX3DbOzM/WMaMD2K__PI/AAAAAAAABjU/Ci2T5HewloYrORS7QWE-lMyyDkBLUxDCgCLcB/s320/pizzette.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>INGREDIENTI PER 30-40 PIZZETTE</b>: <i>350 g di farina 0; 200 ml acqua; un pizzico di sale; 1 cucchiaio <span style="text-align: justify;">di olio extravergine di oliva; </span>1 bustina di lievito di birra secco</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><br /></i></div>
<div style="text-align: justify;">
Sciogliere il lievito secco nell'acqua tiepida, aggiungendo l'olio e il sale lontano dal lievito, quindi impastare bene il tutto e far lievitare per un paio di ore al caldo. Trascorso il tempo sufficiente, stendere l'impasto in una sfoglia sottile e dargli la forma desiderata. Farcire le pizzette a piacere con della semplice salsa di pomodoro e basilico, oppure pomodoro e mozzarella o pomodoro e filetti di alici, e cuocere in forno per 15 minuti (o meno a seconda del tipo di forno e dello spessore delle pizzette) a 200°C in forno ventilato.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>VARIAZIONI</b>: la farina di frumento 0 può essere sostituita con altre farine da altri cereali (farro, kamut, mais, riso, grano saraceno...) se si preferisce per una questione di gusto o in caso di intolleranze o allergie. Il lievito madre si può sostituire con quello di birra secco (2 bustine sostituiscono i 320 g di lievito madre) ma i tempi di lievitazione saranno più veloci. Anche il latte vaccino può essere sostituito con un latte vegetale a scelta di gusto ed esigenza nutrizionale.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>INFORMAZIONI NUTRIZIONALI</b>: durante le feste per bambini non è facilissimo controllare il cibo che mangeranno, pertanto sarebbe cosa opportuna <b>variare il più possibile le soluzioni di cibi proposte</b> loro, <b>evitando di esagerare con patatine e snack troppo salati e ricchi di grassi saturi,</b> preferendo invece cibi più sani e naturali, ma che stuzzichino la loro fantasia, come ad esempio <i>polpette di verdure</i>,<i> spiedini di frutta</i>, <i>composizioni simpatiche a forma di animali</i>, in modo da lasciare le soluzioni con panini e pizzette, che a loro piacciono tanto, come unico apporto di carboidrati complessi, accanto magari a qualche torta rustica o un primo di pasta fredda. Potremmo farcire i panini con delle frittatine di verdure oppure mini hamburger di carne o del buon prosciutto crudo DOP, mentre per la guarnizione delle pizzette potremmo optare, come ci suggerisce Paola, per salsa di pomodoro ed origano, alici, mozzarella ma anche zucchine, melanzane, funghi...</div>
<div style="text-align: justify;">
Se poi durante la festa saranno anche impegnati a giocare, correre e ballare, tanto meglio così smaltiranno più facilmente qualche pizzetta o panino in più.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
Dott.ssa Valentina Vitihttp://www.blogger.com/profile/03626575646031772926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5389462301913854982.post-75432736225547157162017-02-20T11:30:00.000+01:002017-02-20T11:34:15.988+01:00Sovracosce di Pollo alle Mele<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
La ricetta che vi propongo oggi è di <b>Lucia</b>, che ha voluto gentilmente condividere con noi la sua idea di pollo alle mele, una soluzione rapida per un secondo a base di carne bianca.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-Ae6tym_sOJk/WKn8KT_rStI/AAAAAAAABiM/0bQMhERrXf8ipOV8RYctQs-qSBmoyUGiwCLcB/s1600/pollo%2Balle%2Bmele%2B2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="209" src="https://4.bp.blogspot.com/-Ae6tym_sOJk/WKn8KT_rStI/AAAAAAAABiM/0bQMhERrXf8ipOV8RYctQs-qSBmoyUGiwCLcB/s320/pollo%2Balle%2Bmele%2B2.jpg" width="320" /></a></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<b>INGREDIENTI PER 2 PORZIONI</b>: <i>4 sovracosce di pollo (circa 250 g senza osso); 2 mele; 1 cucchiaio di curry in polvere; 2 scalogni piccoli; 1 cucchiaio di olio extra vergine oliva; 1 limone; sale </i></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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Far imbiondire gli scalogni affettati sottilmente in una casseruola con l'olio; lavare e sbucciare le mele, tagliarle a fettine sottili e aggiungerle agli scalogni, facendole cuocere per qualche minuto. Aggiungere le sovracosce di pollo precedentemente tagliate a bocconcini, salarle e farle cuocere insieme alle mele per almeno 15 minuti, coprendo il tutto. A cottura quasi ultima, aggiungere il curry in polvere e il succo di limone. Servire il piatto con un contorno di verdure a scelta. Lucia ha utilizzato delle foglie di verza cotte al vapore e condite con un filo di olio extravergine di oliva.</div>
</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-5NFidbeS_3A/WKn71jSkgoI/AAAAAAAABiI/7Xp1a26Y8dQZBBOKYkt_-8qpAoI6xitxQCLcB/s1600/pollo%2Balle%2Bmele.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://3.bp.blogspot.com/-5NFidbeS_3A/WKn71jSkgoI/AAAAAAAABiI/7Xp1a26Y8dQZBBOKYkt_-8qpAoI6xitxQCLcB/s320/pollo%2Balle%2Bmele.jpg" width="320" /></a></div>
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<b>INFORMAZIONI NUTRIZIONALI</b>: il pollo è una carne bianca e spesso per praticità, siamo abituati a consumarne soltanto il petto, tralasciando altri tagli, come cosce e sovracosce, che sono le parti terminali della schiena che si basano sulle anche. <i> Il petto è sicuramente il taglio più proteico e meno ricco di grassi</i> (rispettivamente in 100 g di petto abbiamo 23 g di proteine e meno di 1 g di grassi, di cui 60 mg sono colesterolo), mentre altri tagli a volte sono demonizzati perché contenenti un maggior quantitativo di grassi, ma hanno una consistenza più morbida del petto e in un'alimentazione il più possibile varia e bilanciata, non dovrebbero essere esclusi. <b>Le sovracosce </b>nello specifico, <b>se prive della pelle</b>, hanno per 100 g di parte edibile, il <b>18 % di proteine</b>, il <b>6 % di grassi</b> e <b>73 mg di colesterolo</b>, mentre con la pelle i grassi salgono al 14% e il colesterolo a 82 g. Cucinarle senza pelle è già una strategia per abbassare l'apporto totale di grassi saturi.</div>
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Dott.ssa Valentina Vitihttp://www.blogger.com/profile/03626575646031772926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5389462301913854982.post-81219475925300981432017-02-13T22:46:00.000+01:002017-02-14T23:11:29.013+01:00Stitichezza parte I: si fa presto a dire "bevo poco"<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-t12cAwCWwkk/WJuR8U_4BMI/AAAAAAAABhg/AStvMp5JDMsnlffVLlND1GyAi4uRgvpDQCEw/s1600/stipsi.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="193" src="https://2.bp.blogspot.com/-t12cAwCWwkk/WJuR8U_4BMI/AAAAAAAABhg/AStvMp5JDMsnlffVLlND1GyAi4uRgvpDQCEw/s320/stipsi.jpg" width="320" /></a><br />
Molte sono le persone che soffrono di stitichezza o stipsi, definita come una <i>diminuzione della frequenza delle evacuazioni</i> nella settimana ma anche come una <i>difficoltà all’evacuazione</i> o entrambe, così come è stato stabilito dal documento di Consenso Roma III. È un disturbo che a livello non patologico, può coinvolgere tutte le età e alcune fasce particolari come donne in gravidanza ed anziani. Spesso la stitichezza è trascurata, sottovalutata o non comunicata al proprio medico per un fatto di pudore delle persone che ne soffrono, oppure può accadere che in concomitanza di altri disturbi più gravi, il medico tralasci il suo trattamento, focalizzandosi su altre priorità cliniche. <b>Ma la corretta funzionalità intestinale è importante al fine di mantenere un buono stato di salute e qualità della vita, e non si può sottovalutare a lungo tempo, perché può avere ripercussioni importanti sulla salute</b>.</div>
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In questo primo articolo proverò a descrivere le possibili cause della stipsi, tralasciando quella che dipende da specifiche patologie di competenza prettamente chirurgico-mediche. L’argomento è abbastanza complesso perché spesso non c'è una causa unica, ma più di una ed a volte fanno tutte capo ad uno stile di vita scorretto, che nel tempo si è modificato verso situazioni che favoriscono l’instaurarsi della stitichezza. Se non si correggeranno questi errori di stile di vita, nessun lassativo o erba magica ci potrà permettere la risoluzione definitiva del problema, anzi c'è il rischio che si inneschi un circolo vizioso difficile da interrompere.</div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-hUlBT3ibczI/WJuRo9yKIII/AAAAAAAABhc/F57gXF5xocw2kxRxdzcycikNTN-e1PnPwCLcB/s1600/Digestive_system_diagram_it.svg.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="257" src="https://1.bp.blogspot.com/-hUlBT3ibczI/WJuRo9yKIII/AAAAAAAABhc/F57gXF5xocw2kxRxdzcycikNTN-e1PnPwCLcB/s320/Digestive_system_diagram_it.svg.png" width="320" /></a></div>
Innanzitutto dobbiamo comprendere il <b>funzionamento del sistema gastrointestinale</b> a livello fisiologico per poter individuare le eventuali cause ed intervenire in modo specifico. Tutto ciò che ingeriamo come cibo entra dalla nostra <i>bocca</i> per essere masticato e predigerito nella componente amidacea, poi arriva allo <i>stomaco</i> per la fase di digestione delle proteine, ed infine entra nell'intestino. Nel primo tratto del <i>duodeno</i> si ha la fase finale della digestione di carboidrati e di proteine, per opera dei succhi pancreatici, e dei grassi per opera della bile epatica, quindi il viaggio del nostro cibo digerito procederà verso le diverse porzioni intestinali: nell'<i>intestino tenue</i> si ha l’assorbimento delle sostanze digerite per opera dei villi intestinali, che giungeranno al fegato per la loro elaborazione, per passare dunque <i>all’intestino crasso</i> suddiviso a sua volta in <i>cieco, colon ascendente, trasverso, discendente, sigma e retto</i>, tutte porzioni deputate ad addensare via via i residui ancora liquidi attraverso il richiamo di acqua dalle pareti del colon.<br />
In tal modo i residui di ciò che non è stato digerito e in genere delle sostanze da eliminare, formeranno <b>l’ammasso fecale, che attraverso contrazioni muscolari involontarie del colon (dette peristalsi) avanzerà verso il retto per fuoriuscire al momento dell’evacuazione in conseguenza dell’unico movimento muscolare volontario</b>. <i>Tutti gli altri movimenti a livello intestinali dipendono da fattori meccanici, ormonali ed emotivi e non sono sotto il controllo volontario, quindi sono detti riflessi</i>. In particolar modo ci sono 2 stimoli riflessi fondamentali che promuovono la defecazione: <b>il riflesso gastrocolico,</b> che si attiva quando lo stomaco si distende in conseguenza dell’aumentato suo volume dopo ingestione di cibo, e <b>il riflesso ortocolico</b>, che è consequente alla postura eretta e al movimento come una camminata. In entrambi i riflessi il colon si contrae per far avanzare le feci. Altro importante stimolo alla defecazione si ha quando le pareti del colon si distendono per azione del volume della massa fecale, che a sua volta è influenzato dalla quantità di fibre ed acqua. <b>Pertanto quando vengono meno questi riflessi</b> (ad esempio in assenza di pasto, o con pasti liquidi, o mantenimento per troppo tempo di posture sedute o sdraiate e non in piedi o camminate, oppure masse fecali poco voluminose per scarsità di fibre) <b>si hanno minori peristalsi intestinali e quindi un minore avanzamento delle feci.</b><i> Più aumenta la loro permanenza nell'intestino e più queste saranno disidratate per richiamo di acqua a contatto con le pareti del colon, diminuiranno il loro volume e renderanno più difficoltosa la successiva evacuazione.</i><br />
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-DW-CHfrwMzg/WJuSxsDx1qI/AAAAAAAABhw/El3OD4p7_1AdwnZxmT6I3SYKSysRhX7uQCLcB/s1600/stipsi%2B2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://4.bp.blogspot.com/-DW-CHfrwMzg/WJuSxsDx1qI/AAAAAAAABhw/El3OD4p7_1AdwnZxmT6I3SYKSysRhX7uQCLcB/s1600/stipsi%2B2.jpg" /></a></div>
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Altre cause principali della stipsi possono essere ricollegate <i>alla composizione della nostra alimentazione moderna</i>, caratterizzata da alcuni aspetti comuni.</div>
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<li><b>Troppe proteine animali</b>: un consumo eccessivo di proteine da carni, uova, insaccati e carni lavorate, formaggi stagionati possono oltre che apportare un maggior apporto di sale e quindi richiedere un richiamo maggiore di acqua dal colon con conseguente disidratazione della massa fecale, possono indurre la produzione di sostanze come ammoniaca, indolo, fenolo e scatolo per azione della flora batterica putrefattiva, con <i>una minore stimolazione sul colon rispetto a quella che invece si ottiene dalla fermentazione batterica di fibre vegetali che producono acidi grassi a catena corta volatili</i>.</li>
<li><b>Tante fibre e poca acqua</b>: i prodotti vegetali come legumi, frutta, verdure, cereali integrali ma anche frutta secca e semi, contengono fibre, sia insolubili (cellulosa, emicellulosa e lignina) che solubili (pectina ed inulina); le prime sono in grado di trattenere l’acqua e le seconde di formare un gel morbido, con il risultato finale in entrambi i casi di avere masse fecali consistenti e morbide. <i>Condizione indispensabile per le fibre non idrosolubili di poter essere espulse, è l’assunzione di quantità quotidiana sufficienti di acqua,</i> sia con le bevande che con gli alimenti, altrimenti non saranno opportunamente idratate per essere espulse. Non è poco frequente che all'inizio di una dieta, se la quantità di verdure assunte aumenta, la persona accusi stitichezza perché non ha aumentato in parallelo l’ingestione di acqua. Specialmente le verdure crude contengono notevoli quantità di fibre non idrosolubili.</li>
<li><b>Poche fibre</b>: la scarsità nel loro consumo ovviamente va a ripercuotersi sia sui processi fermentativi della flora batterica, che ha bisogno di fibre prebiotiche per crescere e funzionare bene, sia sul volume della massa fecale che risulterà ridotta. </li>
<li><b>Carenze di vitamine e sali minerali</b>: cereali e farine raffinate rispetto alla loro versione integrale, sono state private di importanti sali minerali e vitamine contenuti nella crusca, e in particolare <i>la vitamina B1 e B6, il potassio, il magnesio e il calcio si riflettono sulla capacità di espulsione delle feci</i> e li ritroviamo in frutta fresca, essiccata, germe di grano, lievito di birra, verdura, prodotti integrali.</li>
<li><b>Carenza di acqua</b>: se non se ne introduce abbastanza, come nel caso degli anziani che tendono a percepire meno lo stimolo della sete, o se ne disperde troppa senza reintegro (come in estate, dopo un'attività fisica o lo stare in ambienti che facilitano la dispersione di liquidi corporei), le feci non avranno la consistenza e volume adeguati. L'aumentata ingestione di sodio con gli alimenti quali pane, pizze, insaccati, formaggi, prodotti in scatola, salamoie, favorisce inoltre il richiamo di acqua dalle feci.</li>
<li><b>Sovraccarico epatico ed intossicazioni</b>: alcune sostanze contenute negli alimenti come glutine, proteine del latte o altre, possono causare intolleranze, e l’organismo cercherà di diluirle il più possibile durante i processi di metabolizzazione epatica, per evitare l’intossicazione, e pertanto richiamerà acqua dal colon, con consequente disidratazione delle feci. In quest’ottica <i>la stitichezza può essere un campanello d’allarme di un affaticamento epatico</i>, dal momento che il fegato ha il ruolo di processare proteine, farmaci, sostante tossiche, additivi alimentari oltre a svolgere numerose altre funzioni. In caso di sovraccarico, si possono avere difficoltà digestive e anche stitichezza, con conseguente <i>aumento del tempo in cui le feci entrano in contatto con le pareti del colon e quindi con possibile riassorbimento di altre sostanze tossiche che peggiorano la situazione</i>. <b>Avere evacuazioni veloci e non lente permette appunto la riduzione di questi tempi di contatto e ricordiamo che le feci contengono sostanze tossiche, mutagene e cancerose, che dovrebbero stare a contatto con la mucosa il minor tempo possibile, per evitare il rischio di autointossicazione, infiammazione delle pareti del colon o anche insorgenza di tumori</b>. Le fibre solubili inoltre hanno una funzione emolliente sulla mucosa di stomaco e colon.</li>
<li><b>Fattori psichici</b>: l'intestino è ritenuto il nostro "secondo cervello", tanto da richiamare il primo a livello morfologico, ed essere innervato da una fitta rete di neuroni che costituiscono il Sistema Nervoso Enterico. Tale sistema nervoso governa tutte le attività gastrointestinali ed è in stretta comunicazione con il cervello, andando a costituire <i>l'asse intestino-cervello</i> dalle numerose e complesse funzioni, Quindi non c'è da stupirsi se stress, emozioni, condizioni psichiche particolari (come il trattenere emozioni) possano tradursi in stitichezza. Anche il vivere sempre di fretta e non assecondare lo stimolo alla defecazione, può comportare alla lunga l'instaurarsi di una stipsi ostinata per perdita di sensibilità a tale stimolo.</li>
<li><b>Farmaci</b>: molte categorie farmacologiche anche abbastanza comuni, possono avere tra gli effetti collaterali, l'insorgenza di stipsi: antidepressivi triciclici, antagonisti dei recettori per la serotonina, fenotiazinici, antiacidi a base di calcio ed alluminio, calcio, ferro, betabloccanti, contraccettici orali, diuretici, antistaminici, antiepilettici, FANS, oppiodi, antidiarroici...</li>
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Nella seconda parte vedremo quali rimedi naturali possono aiutare le persone che soffrono di stitichezza e quali sono i cibi da preferire per prevenirla e/o gestirla. </div>
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Dott.ssa Valentina Vitihttp://www.blogger.com/profile/03626575646031772926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5389462301913854982.post-75566358393501785672017-01-27T10:38:00.001+01:002017-01-27T10:38:59.233+01:00Cavolo Rosso stufato alla Birra<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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I cavoli sono tra le verdure invernali per eccellenza, ed insieme a broccoli e cavolfiori, appartengono alla famiglia delle Crucifere, ortaggi ricchi di composti sulforati, inclusi i <i>glucosinati</i>, che aiutano le cellule a metabolizzare ed eliminare eventuali sostanze tossiche, attraverso l'induzione degli enzimi di detossificazione epatica. Gli stessi glucosinati sono i responsabili del gusto forte e pungente, a causa del rilascio di zolfo e azoto, e vengono trasformati per opera di specifici enzimi (luteolina e kaemferolo) in isotiocianati, sostanze note per il loro ruolo chemiopreventivo e di inibizione della proliferazione dei vasi sanguigni.</div>
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<b>Il cavolo cappuccio</b> rispetto al cavolo verza, ha una tipica forma sferica e le foglie sono lisce e sovrapposte le une sulle altre; il loro colore può andare dal verde chiaro al rosso-viola. Quest'ultima tipologia deve il suo colore alla ricchezza di sostanze antiossidanti come le <b>antiocianine</b>, con ruolo di protezione per i capillari sanguigni. In <a href="https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26593594" target="_blank">questo studio</a> è stato dimostrato come per il cavolo rosso la cottura saltata in padella mostri un'attività antiossidante maggiore rispetto alla bollitura e alla cottura a vapore.</div>
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-YF-kEvTuMQM/WIiTZQo0zlI/AAAAAAAABgs/AcLQi-SCkycHERUBQsr7HtNLYJD8TeykwCLcB/s1600/cavolo%2Brosso.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="239" src="https://4.bp.blogspot.com/-YF-kEvTuMQM/WIiTZQo0zlI/AAAAAAAABgs/AcLQi-SCkycHERUBQsr7HtNLYJD8TeykwCLcB/s320/cavolo%2Brosso.jpg" width="320" /></a></div>
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<b>INGREDIENTI PER 4 PORZIONI</b>: <i>1 cavolo cappuccio rosso, 200 ml di birra chiara 5%, sale, 2 cucchiai di olio extravergine di oliva, 1 cucchiaio di semi di cumino, 1 rametto di rosmarino, 1 scalogno.</i></div>
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Lavare bene il cavolo sotto acqua corrente ed affettarlo sottilmente su un tagliere con un coltello, per ottenere tante striscioline sottili. Preparare un soffritto con olio e scalogno tagliato sottilmente, quindi farvi rosolare per qualche minuto il cavolo; procedete aggiungendo la birra, i semi di cumino, gli aghi di rosmarino e il sale. Mescolare bene il tutto, fate rosolare ancora un paio di minuti e continuare la cottura coprendo con un coperchio e rigirando di tanto in tanto. Servire il cavolo caldo come accompagnamento di secondi o legumi.</div>
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<b>INFORMAZIONI NUTRIZIONALI</b>: il cavolo cappuccio rosso è costituito per il 92% da acqua e <i>pochissime calorie</i>, circa 20 kcal per 100 g e molta fibra. Ricco di <b>potassio e calcio</b> (60 mg in 100 g), ma anche di <b>vitamina C</b> (52 mg in 100 g), di vitamine del gruppo B e di zolfo, che si mantengono attive maggiormente al loro consumo crudo, dove inoltre la masticazione favorisce l'attivazione degli isocianati. I cavoli hanno una buona <b>azione depurativa e disintossicante</b> su reni, fegato ed intestino, favoriscono la diminuzione del colesterolo, dei trigliceridi e dell'acido urico. </div>
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Dott.ssa Valentina Vitihttp://www.blogger.com/profile/03626575646031772926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5389462301913854982.post-2163758075947238242017-01-16T13:58:00.000+01:002017-01-16T14:16:07.708+01:00Sarde al forno al Limone<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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<b>Le sarde</b> appartengono alla categoria del pesce azzurro di piccola taglia, come<i> le alici, gli sgombri, l'aringa, le aguglie e il suro</i>, denominazione data dal loro tipico colore azzurro del dorso e verde-argenteo del ventre. Sarde e sardine vengono spesso sovrapposte, ma quando parliamo di sardine ci riferiamo alle sarde nella versione inscatolata, sotto sale o sottolio.<br />
Il pesce azzurro, erroneamente considerato un pesce povero, è tra la tipologia di pesce più pregiata grazie al suo contenuto di <b>grassi omega 3</b> ed è per il suo maggiore contenuto di grassi, che viene anche considerato un pesce "grasso" e a volte consumato con timore da coloro che vogliono ottenere la perdita di peso. Ma sono proprio questi grassi specifici ad avere importanti proprietà antinfiammatorie e protettive nei confronti di patologie cardiovascolari, neurologiche, metaboliche e anche oncologiche. Ad esempio in <a href="https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27933449" target="_blank">questo studio</a> è stato dimostrato come l'assunzione di omega 3 insieme a trattamenti chemioterapici in modelli di topo con tumori alla mammella, abbia ridotto l'insorgenza di depressioni e il danno neurologico da stress ossidativo e infiammazione post trattamento; questo quando i grassi si associavano ad una dieta povera di zuccheri aggiunti, i quali interferirebbero con l'effetto antinfiammatorio dei PUFA.<br />
Anche se si pescano tutto l'anno data la loro abbondanza nei mari del Mediterraneo e nell'Adratico, la stagione delle sarde è quella calda, che va da marzo a settembre. Altro vantaggio non indifferente del pesce azzurro è il <b>basso costo</b>, che può andare dalle 5 agli 8 euro al kg.<br />
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Ma come consumarle al meglio? In <a href="https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23239760" target="_blank">questo studio</a> si è dimostrato come la cottura delle sarde al forno per 20 minuti a 200°C sia la migliore per preservare un profilo di acidi grassi ricco di EPA e DHA e con rapporto<span style="background-color: white; font-family: "arial" , "helvetica" , "clean" , sans-serif; font-size: 13.52px; text-align: left;"> </span>ω-3/ω-6 di 9.40 rispetto a tempi più lunghi o ad esempio alla cottura per frittura delle alici.<br />
Eccovi allora una ricetta <i>ad hoc</i> per voi.</div>
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-SlgZiPC5huk/WHyzHxLuX0I/AAAAAAAABf8/eZ9mxZpYFxAEo61OwP1wjVgb1n2SH7NxgCLcB/s1600/Sarde.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://4.bp.blogspot.com/-SlgZiPC5huk/WHyzHxLuX0I/AAAAAAAABf8/eZ9mxZpYFxAEo61OwP1wjVgb1n2SH7NxgCLcB/s400/Sarde.jpg" width="298" /></a></div>
<b>INGREDIENTI PER 2 PORZIONI</b>: <i>300 g di sarde fresche, 1 limone grande non trattato, sale, 2 cucchiai di olio extravergine d'oliva, prezzemolo fresco.</i><br />
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Spinate le sarde togliendo la testa verso il ventre, in modo da eliminare le interiora e la spina centrale, quindi passarle sotto acqua corrente e lasciarle scolare in uno scolapasta. Tamponarle bene con della carta assorbente e adagiarle su una lacca da forno in cui avrete precedentemente aggiunto 1 cucchiaio di olio. Grattugiare la scorza di 1 limone non trattato direttamente sulle sarde, aggiungere un pizzico di sale e del prezzemolo tritato. Irrorare con il restante olio e cuocere in forno a 200°C per 20 minuti o fino comunque a cottura completa. Servire calde.<br />
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<b>INFORMAZIONI NUTRIZIONALI</b>: 100 g di sarde contengono <b>20,8 g di proteine</b>, <b>1,5 g di carboidrati</b> e <b>4,5 g di grassi</b>, di cui circa <b>1,7 g sono omega 3</b>, contro gli <i>1,4 g delle alici e i 2,6 g dello sgombro</i>. L'assunzione di 2 porzioni a settimana di pesce azzurro, ci permette di coprire in nostro fabbisogno quotidiano di omega 3. Anche il salmone e il tonno (spesso considerati pesci azzurri per via della loro colorazione) contengono omega 3, ma per il salmone non è facile trovarne non di allevamento, essendone questo più ricco. ed entrambi sono pesci di grossa taglia, a rischio di accumulo di metalli pesanti rispetto a quelli di piccola taglia. </div>
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Dott.ssa Valentina Vitihttp://www.blogger.com/profile/03626575646031772926noreply@blogger.com0